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Messaggi del 10/09/2010

LOIRA 5, la valle dei re

Post n°570 pubblicato il 10 Settembre 2010 da atapo
 

LA LOIRA DEI CASTELLI

 

Conoscete quella contrada che è stata soprannominata il giardino di Francia, quel paese dove si respira un'aria così pura nelle pianure verdeggianti bagnate da un gran fiume...” (Alfred de Vigny)

Lungo le colline tondeggianti e le nobili valli sono disseminati i castelli...” (Charles Peguy)

 

Ci vorrebbero parole di scrittori per raccontarvi degnamente la valle dei re, o almeno la piccola parte che ne ho visitato.

primo problema è proprio questo: tanti sono i castelli, le città, le abbazie di quella regione che a fermarsi in ognuno ...saremmo ancora laggiù! Leggendo le mie guide tutto è bello, tutto è interessante...allora abbiamo preso decisioni drastiche: lo scopo del nostro viaggio è di seguire il corso della Loira, quindi sosteremo solo in luoghi che incontreremo lungo il fiume, o quasi, viste le necessità di trovare le aree di sosta (e di vini...). Molti dei castelli più famosi si trovano più distanti (vedi Chambord), oppure lungo altri fiumi, per esempio lo Cher, su cui si affaccia il castello di Chenonceau che avevamo visitato anni fa. Anche in questo modo dobbiamo lo stesso rinunciare a vedere con calma molti luoghi rinomati, facendoci la promessa che ritorneremo senz'altro, e decidiamo alcune località dove ci fermeremo di più. Ci consoliamo scattando foto lungo la via ogni volta che ci è possibile, e prendendo materiali agli uffici del turismo, per prossimi viaggi.

Dopo Sully

castello di Sully

saltiamo Orleans, vista l'affaticante esperienza di Nevers per mio marito abbiamo deciso che non è il caso di avventurarci in grandi città, poi è in una zona piatta, agricola, tutta la campagna circostante per chilometri e chilometri manda un odore di letame che ti stende...non vediamo l'ora di scappare più in là!

Infatti ci fermiamo a Meung, dove c'è un severo castello, costruito lungo diversi secoli, che ospitò prigioniero il poeta François Villon: la guida dice che è poco conosciuto, ma bello da visitare. Peccato che sia...chiuso fino a dopo Ferragosto, forse i suoi padroni (è privato) sono in ferie!

castello di Meung

Ci consoliamo girando per il paese attorno al castello, una piccola Venezia, perchè molte strade sono affiancate dai canali che un tempo muovevano i mulini.


un canale e la panetteria a Meung

Questo del chiuso per ferie è stato un aspetto negativo del viaggio, ha spopolato i quartieri, tenuto chiusi molti negozi, ora anche il castello, insomma, qualcosa ci ha tolto...Mai più in agosto un viaggio di questo genere!

Vorremmo fermarci qualche ora a Blois, ma il traffico caotico, la ressa dei turisti e la difficoltà a trovare un parcheggio per il camper irritano mio marito che fugge senza riuscire nemmeno a vederlo, il castello di Blois!

Piccola sosta per fotografare il castello di Chaumont


ed arriviamo ad Amboise, dove ci sistemiamo nel campeggio che si trova in un'isola in mezzo al fiume. Pensate, la Loira è già tanto larga che in mezzo porta molte isole sabbiose o boscose, in questa oltre al camping c'è costruito un quartiere intero e la stessa cosa d'ora in poi sarà in tutte le città che incontreremo.


La scelta di Amboise per me è stato un doveroso omaggio a Leonardo da Vinci, che passò qui gli ultimi anni di vita, ospite del re Francesco I : aveva più di sessant'anni quando arrivò, non dovette essere un viaggio facile a quei tempi, ma l'amicizia e l'ammirazione del giovane re senz'altro gli avranno reso piacevole il soggiorno, pur lontano dall'Italia...

tomba di Leonardo

La campagna d'Italia di Carlo VIII e l'arrivo di Leonardo fecero conoscere il Rinascimento delle corti e degli artisti italiani, per cui iniziò anche in Francia l'age de la renaissance  nell'architettura e nell'arte, se ne trovano tracce abbondanti nei castelli.

Ad Amboise passarono vari re di Francia lungo i secoli, di ognuno è rimasto qualcosa nelle sale del castello, che un tempo era enorme, molto più vasto di ora.

La fama del luogo attira i turisti e le vie della cittadina sono affollate...e dopo alcune settimane torno a sentir parlare italiano!(ma non ne sentivo la mancanza, soprattutto di certi turisti italiani)


 

Una città è irrinunciabile: una visita a Tours non può mancare, la città di San Martino, Martino si chiama mio nipote e allo stesso santo è dedicata la mia parrocchia.

Ci fermiamo una giornata e...me ne è rimasta la voglia. E' una città molto piacevole, con quartieri antichi, diversi musei (che non abbiamo visitato, sarà per una prossima volta...), strade con bei negozi, è piena di giovani perchè c'è l'università


Nella mia guida ci sono storie e descrizioni da starci una settimana, a conoscerla a fondo...Avrebbe anche un castello, o quel che ne resta, così come restano solo due torri di quella che era (enorme) la più antica chiesa di San Martino: alla fine del XIX secolo fu costruita una nuova basilica di Saint Martin, in stile neo-bizantino: assomiglia un po' alla chiesa di Montmartre a Parigi.

Invece la cattedrale di Tours è dedicata a Saint Gaetien ed è di un bellissimo stile gotico.


Abbiamo passato Ferragosto sulle colline, all'abbazia di Fontvraud, un enorme complesso di conventi benedettini costruiti lungo diversi secoli. C'erano monaci, suore, un ospedale...tutta la comunità fu sempre governata da una badessa, ben 36 donne dalla fondazione alla Rivoluzione!

Dall'epoca Napoleonica questo complesso diventò un carcere per uomini, donne e, udite udite, bambini! I prigionieri lavoravano più di dodici ore al giorno e fu uno dei carceri più terribili che ci fossero in Francia. Ora c' è ancora un gruppo di suore, è usato per iniziative culturali, lo si può visitare e lì dentro è un labirinto, tra chiese, saloni, scale, edifici...

chiesa romanica a Fontvraud

L' ultima sosta importante è alla cittadina di Saumur, dove abbiamo visitato il bel castello che fu riprodotto nel “libro delle ore del duca di Berry” e che avevo messo qui, come buon augurio, nel post in cui anticipavo questo viaggio.


E' come i castelli delle fate, torri, guglie, un bel panorama sulla città e sul fiume...


Purtroppo è in via di restauro, se ne possono vedere poche sale, in una delle quali c'è una mostra sull'addestramento dei cavalli nella storia. Saumur ha da secoli una famosa scuola di cavalleria (Cadre Noir), con maneggi, scuderie, quartieri militari...nella sua epoca d'oro in città arrivarono ad esserci 800 cavalli! Immagino gli odori e...i residui, quando passavano per le strade!

E in onore all'equitazione (e per non stancarci troppo), non potevamo negarci un giro della città in calesse, visti anche i prezzi molto contenuti!


Ci apparvero il mastio e le bianche case di Saumur, una visione splendida in lontananza...

Questa città ha una sua aria di grandezza...” (Stendhal)


(continua...)

 

 
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