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TRE STAGIONI

Post n°713 pubblicato il 18 Luglio 2011 da atapo
 

 

CAMBIO di STAGIONE


Bologna, altorilievo, studenti universitari

LUI oggi è andato a fare lo scritto dell'esame di geometria, se passerà tra due giorni ci sarà l'orale, poi...il cambio di stagione! La metereologia non c'entra nulla stavolta, non sono previsti cicloni o tempeste tropicali, almeno spero, si tratta della nostra metereologia familiare...

Mi spiego: da quando mio marito, ormai tre anni fa, si è gettato in quest'impresa folle di iscriversi a matematica all'università (chi mi conosce da tempo sa e mi capisce, gli altri...si fidino), io, meditando su come è diventato il nostro menage familiare, ho scoperto che in my home, in my sweet home, in un anno si susseguono cicli di tre stagioni che non corrispondono affatto a quelle del calendario solare, ma piuttosto seguono all'incirca il calendario accademico.

La prima stagione è quella delle lezioni. LUI segue con rigore e pignoleria tutte le lezioni e le esercitazioni, abbiamo l'orario bene in vista in casa, tutto il resto della sua (e mia) vita va organizzato di conseguenza: non può prendere alcun impegno nè è disponibile ad alcunchè nei tempi coincidenti con le lezioni (quest'anno nemmeno il viaggio alle Canarie), qualche giorno è completamente tabù visto che l'impegno è spalmato su tutta la giornata, in altri giorni si deve pranzare ad orari molto fissi, ma anche molto strani perchè le lezioni sono ad orari strani, però lui non ama mangiare in mensa, romanticamente preferirebbe tornare a casa e trovare il pranzetto fumante in tavola (ma a volte se lo deve scordare, tipo quando avevo il corso coi bambini o le prove del teatro). Un cinema, un teatro, un invito, qualcosa da fare insieme...prima bisogna consultare l'orario: ci sono lezioni? Ci sono state troppe lezioni prima per cui LUI è stanco? Ci saranno il giorno dopo troppe lezioni per cui non si deve affaticare?

Il vantaggio di questa stagione è che in quelle ore sono sicura di non averlo tra i piedi per le stanze, a meno che...non ci siano all'improvviso scioperi o assemblee o cambi d'orario per cui me lo vedo ripiovere a casa quando già mi ero organizzata la giornata anche semplicemente per riordini o grandi manovre casalinghe!

Finiscono le lezioni, inizia la seconda stagione, quella che io chiamo, con prestito leopardiano, dello studio matto e disperatissimo.

LUI DEVE STUDIARE, l'orario si può buttare, ma al suo posto sta affissa, anche se non materialmente, a caratteri cubitali, la suddetta frase. Questo significa che LUI non c'è, ossia che in casa per tutto il giorno ho uno zombie che passa dal tavolo alla poltrona al computer seminando libri, dispense, esercitazioni e appunti dappertutto (poi non li ritrova e si dispera), a cui bisogna chiedere udienza per distoglierlo dalle sue meditazioni matematiche, con l'incertezza che ti ascolti davvero e che poi ricordi l'argomento della conversazione o le decisioni da prendere. E studia con un sottofondo di accompagnamento televisivo, cioè tiene la TV accesa da mattina a sera, passando tra cartoni animati, riesumazioni di vecchie serie, telefilms demenziali da adolescenti o desperate housewifes. Io confesso che arrivo a non sopportarlo più, per fortuna ho altre stanze in cui rifugiarmi...oppure se posso esco per impegni miei o solo per fare un giretto. Naturalmente le incombenze casalinghe che spetterebbero a lui gli fanno perdere tempo, ma io non mi voglio commuovere, così spesso lui decide, per esempio, di affrontare la lavapiatti quando ormai siamo in ...emergenza stoviglie pulite. In questa stagione sono assolutamente rifiutate tutte le proposte di uscite, cinema, spettacoli, per non parlare di feste, weekend fuori casa o viaggi. Prende in considerazione solo le richieste della parrocchia e quelle dei figli, ma non è detto che accetti, se lo fa poi se ne lamenta a lungo, per il tempo perduto e l'essersi stancato tanto. Io, dice, dovrei capire quali sono le sue necessità di stare tranquillo...Io cerco di capirle e per non strozzarlo vado a Viareggio e accetto il viaggio in Grecia e per fortuna che l'ho fatto, mi ha dato la forza di arrivare, vivendo di rendita dei bei ricordi, fino a oggi tra i 35-38 gradi dei giorni scorsi! Naturalmente nei giorni appena precedenti l'esame a questo si aggiungono le litanie scaramantiche: "Non sono pronto! Non me la sento...Non ce la farò MAI !" Al che ogni tanto gli rispondo: "Ma scusa, te l'ha ordinato il dottore?"

Dopo l'esame, ecco la terza stagione. Finalmente! Verrebbe da dire. Vediamo un po': tutte le cose da fare, le sistemazioni e i bricolage in casa, gli acquisti e le decisioni che erano state rinviate nel periodo precedente ora reclamano attenzione e disponibilità e lui si butta, seguendo il suo stile estremo del "o tutto o niente" e inizia diecimila cose, oppure mi coinvolge in giri e impegni seri che decide da un momento all'altro e se obbietto: "Veramente io avevo in mente di..." si sente poco apprezzato nella sua buona volontà. Impegni seri, ho detto, perchè in questo attivismo poche volte sono contemplati viaggetti e ore di sano relax insieme davanti a un bel paesaggio o a un bello spettacolo, di solito solo se insisto tanto...

Ho detto anche inizia, perchè spesso al termine della terza stagione molto resta incompiuto, a metà, in attesa del ripetersi del ciclo, magari con attrezzi e fili aggrovigliati in giro in attesa di tempi migliori. Nella terza stagione ci starà anche il viaggio estivo, sempre però con due-tre ore di studio quotidiano per non perdere l'allenamento .

Ma qualche giorno fa mi ha dato una grande notizia: dice che l'anno prossimo non vuole più frequentare le lezioni, ormai le ha seguite tutte, studierà soltanto, a casa e in biblioteca. Ascolto e non mi pronuncio: aspetterò di vedere quali cambiamenti stagionali questo comporterà...

Qualche lettore dirà che sono troppo cattiva, ma il blog è casa mia, potrò permettermi di sfogarmi ogni tanto...anche se ho cercato di presentare leggermente la faccenda e di tralasciare problemi più seri...

(Per la cronaca: è rientrato, l'esame è andato male, anche stavolta...evvai!)

 
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