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BASILICATA 7

Post n°726 pubblicato il 30 Agosto 2011 da atapo
 

 

AL CASTELLO DI ISABELLA

Domenica 7 agosto torniamo a Valsinni (vedi post 722).Un po' per cercare una messa: perchè in queste zone hanno l'abitudine di affiggere gli orari delle messe all'interno delle chiese e di tenere poi le chiese quasi sempre chiuse? E nemmeno la consueta gentilezza indigena stavolta ci è d'aiuto, gli orari che ci dicono spesso sono imprecisi, poi si confondono tra quello invernale e quello estivo...i cattolici che vengono da fuori e che vorrebbero essere praticanti non hanno vita facile.

Ma soprattutto questo paese mi attira per la storia di una donna: Valsinni, che fino al 1873 si chiamava Favale, fu la patria di Isabella Morra, poetessa del 1500 che visse praticamente reclusa nel castello e morì a 26 anni uccisa dai fratelli, i quali sospettavano una sua relazione col feudatario di un castello vicino, come lei appassionato di letteratura e poesia. Probabilmente fu solo un'amicizia culturale e letteraria, ma causò l'assassinio di Isabella, del suo precettore che era a conoscenza di questo rapporto, infine dello stesso feudatario, da parte dei fratelli.

Di Isabella ci sono rimaste, salvate in modo fortunoso, solo tredici poesie che sono state giudicate di grande valore e originalità da Benedetto Croce, il primo a studiarle a fondo e a far conoscere questa poetessa.

E' una storia che mi impressiona...la grande solitudine di questa ragazza, quanto il genio femminile sia stato represso nel passato, quanto incolmabile possa essere il contrasto tra la sensibilità, l'amore per la cultura e la violenza cieca e prevaricatrice...

(se volete conoscere meglio tutta la storia leggete qui e qui)

Valsinni è diventato Parco Letterario: ricorda e celebra Isabella e i suoi versi, il centro storico è ben conservato: tipico borgo di case di pietra, con salite, archi, ripide scalinate, in alto si arriva al castello dalle cui finestre dicono si affacci a volte il fantasma inquieto della poetessa. Sono organizzate visite guidate e, in estate, spettacoli ed animazioni serali.

(da internet)

Pranziamo in un ristorante all'inizio del paese, i tipici ed antichi gnommareddu (più o meno il nome è così...) apprezzati anche nel solito film: spiedini di interiora di capra avvolti nella rete dell'intestino fanno la gioia di mio marito, io apprezzo di più la mousse di fichi caramellati...

Il cameriere è un ragazzo che ci illustra le bellezze della cittadina, ci offre depliants pubblicitari e ci invita, con fare misterioso e teatrale: "Venite stasera allo spettacolo...è molto bello...poi ci sarò anch'io...vi accompagnerò...non inizia ad un orario preciso, ma quando sarà abbastanza buio..."

Intrigante! Naturalmente non voglio perderlo e vi trascino anche il marito...

E' ormai notte e siamo davanti ad una specie di posto di blocco, con soldati armati in abiti cinquecenteschi: è la biglietteria, poi dobbiamo salire per il bosco nella penombra...ma niente paura! Il nostro cameriere si è trasformato ed ora munito di lancia ci guida per i sentieri illuminandoli con una torcia.


 

Ad un tratto, fra gli alberi, un palcoscenico, una gradinata: un piccolo teatro, con gli alberi come quinte e il cielo stellato sulle teste di pubblico e attori. Mi siedo in prima fila con l'intenzione di scattare tante foto, sperando di saper usare al meglio la mia macchinetta, in quella situazione di luce-buio così difficile.

E' un musical: "Contra fortuna" sulla vita di Isabella e i rapporti col padre lontano. Spettacolo veramente bello che ci lascia col fiato sospeso e solo verso la fine mi viene in mente che avrei potuto tentare anche qualche ripresa video...


 

Applauditi gli attori, scendiamo dal bosco verso il paese, che è molto suggestivo, con luci soffuse in punti strategici. I ristoranti offrono a buon prezzo piatti e menù dell'antica tradizione locale e ci fermiamo ben volentieri.


 

Qui, un'altra sorpresa: un gruppo di cantanti (fra cui ci sono anche alcuni attori del musical) girano fermandosi nei locali e lungo le strade, propongono canti tradizionali, canti di protesta, parlano di amori, nostalgie, terre amate, briganti, fatiche...Secoli di storia e di tradizioni che commuovono quando diventano musica e canzoni...E' una bellissima serata, ci fermiamo fino a notte fonda seguendo ed ascoltando questi menestrelli, ormai imparo i ritornelli a memoria e li canto con loro...E stavolta non mi dimentico del video, soltanto le foto non renderebbero giustizia all'atmosfera.


Compriamo il loro CD, sarà un bellissimo ricordo. Il ragazzo-cameriere-armigero-attore si avvicina a mio marito e gli sussurra qualcosa in dialetto. Mio marito del dialetto non capisce mai nulla, però intuisce che gli abbia detto all'incirca: "Vi è proprio piaciuto, avete anche comprato il CD!"

Stanchissima ridiscendo quelle ripide scalinate del paese che sembra diventato un presepio notturno: devo stare attenta a non scivolare e a non inciampare, devo guardare bene dove metto i piedi...così mi dimentico di dare un' ultima occhiata lassù, verso quelle finestre nere del castello...non saprò mai se quella sera il fantasma di Isabella mi stesse guardando.


 
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