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CULTURA

Post n°743 pubblicato il 01 Ottobre 2011 da atapo
 

 

LA MIA PRIMA VOLTA



 

Mi pare che ci sia un filo ad unire ciò che ho fatto ieri, gli impegni principali della giornata...

Dunque...

Al mattino ho partecipato ad un convegno per insegnanti organizzato dalla casa editrice Giunti qui a Firenze, dal titolo: "A scuola nessuno è straniero".

Che ci vado a fare, ormai da qualche anno "fuori dal giro"? Penserà qualcuno. Diciamo che è per motivi...affettivi e culturali. Mi fa piacere sapere cosa bolle in pentola, sentire che nonostante tutto lo sfacelo attuale nel settore scolastico ci sono ancora gruppi, associazioni, istituti, che tengono duro, che credono in un certo modo di fare scuola, che progettano ed attuano esperienze importanti per preparare i ragazzi a vivere in un mondo nuovo ed in una società profondamente cambiata e multiculturale. Un pochino di ottimismo insomma, che magari mi aiuterà a passare messaggi positivi quando mi capiterà di parlare con colleghi sfiduciati e avviliti...

Era già positivo vedere quanti fossero gli iscritti al convegno, sentire che provenivano da tutta l'Italia per discutere questi temi e per aggiornarsi. Inoltre gli argomenti toccavano tutti i livelli di scuola, dai nidi fino alle scuole superiori, mettendoci anche nuovi modi di interagire con le famiglie dentro la scuola e fuori, in altre istituzioni formative...

Nel pomeriggio ho saltato le conclusioni di questo convegno perchè ero stata invitata ad un altro, più ridotto, ma ugualmente interessante, organizzato dal Lend, un'associazione di insegnanti di lingue straniere: "Lingue nella scuola e oltre la scuola".

Qui sono coinvolta di più, visto che cerco di "passare" ai bambini ogni anno un po' di amore e di conoscenza della lingua francese...Infatti le tematiche dibattute erano proprio sulla necessità di ampliare l'apprendimento di più lingue, non solo l'inglese, cominciando dalle età più precoci, perchè conoscere più lingue significa conoscere più culture ed aprirsi agli altri. Invece la politica linguistica del ministero va in direzione completamente opposta, contravvenendo anche alle direttive europee e le iniziative per aumentare l'insegnamento delle lingue sono sempre a livelli personali e spesso contrastate.

Alle 18 avevo l'ultimo appuntamento della giornata: avrei partecipato al primo FLASH MOB della mia vita!

Era stato organizzato tramite facebook un raduno davanti alla libreria Martelli, una storica libreria fiorentina che ha chiuso nei giorni scorsi...pian piano la strada si è affollata, sembravano capannelli di amici che si trovavano per caso a chiacchierare nella via pedonalizzata, anch'io avevo ritrovato alcuni amici del teatro...Ma guarda caso, ognuno aveva un libro in mano, oppure gli spuntava dalla borsa o dalla tasca e c'erano insieme ai genitori anche molti bambini, ognuno con un libro sottobraccio... La libreria chiusa aveva le vetrine tappezzate di foto, scritte e articoli di giornali e dalle finestre sopra si affacciavano con gli occhi lucidi i commessi che ci hanno lavorato fino a pochi giorni fa e che ora...


 

Ormai eravamo fitti fitti in strada e sono partite delle specie di ola in cui tutti alzavano e sventolavano il loro libro, alle 18 è suonata la tromba ed è iniziata la manifestazione: tutti ci siamo messi a leggere ad alta voce una pagina del nostro libro, per una decina di minuti fino al nuovo suono della tromba. Applausi, ancora qualche ola, poi la manifestazione è finita, chi se ne è andato, chi è rimasto lì ancora un po' tra amici a commentare la situazione disastrosa della cultura in Italia.


Il senso di tutto questo? Dieci minuti di lettura cambiano poco, anche se eravamo in diverse centinaia...comunque oggi sui giornali locali c'erano ampi commenti e pare che si riprendano le trattative per riaprire la libreria...

Gli organizzatori si erano ispirati a Fahrenheit 451: c'è chi vuole bruciare i libri e la cultura, noi vogliamo continuare a leggere, a imparare, a capire...

...e ho trovato il filo conduttore lungo il quale si era svolta tutta la mia giornata...

forse era il lettore più piccolo...

(non è mio nipote)


 
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