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PICCOLI PRINCIPI

Post n°830 pubblicato il 17 Aprile 2012 da atapo
 

 

VERSO LA FINE

Mi sono accorta che quest'anno non ho parlato quasi per niente del mio corso di francese con i bambini: ne raccontai qui il periodo iniziale, poi misi alcune foto per Natale, poi più nulla, mentre negli anni precedenti ogni tanto qualche aneddoto o momento curioso era stato occasione di post.

Che è successo? Beh, direi che il motivo principale è che, essendo stavolta molto più “teatrale” che “linguistico”, è stato parecchio diverso, più che racconti avrei dovuto mettere video delle nostre performances, video che comunque non ho girato...

Inoltre mi hanno un po' demoralizzato i tira-e-molla di alcuni, più genitori che bambini: qualcuno dopo poche lezioni si è ritirato, qualcuno frequentava saltuariamente, una bravissima bambina cinese a metà corso ha smesso, con suo grande dispiacere, perchè il babbo, che l'aveva iscritta anche al corso di cinese dal lunedì al venerdì, ha deciso che perdere mezza lezione di cinese alla settimana a causa del francese toglieva molto all'apprendimento del cinese...

Insomma, fino a febbraio io non potevo contare su un gruppo stabile di alunni, le attività andavano ripetute varie volte a causa degli assenti, era difficile creare un buon gruppo affiatato, impostare una recita finale la vedevo una faccenda molto complicata...potevo contare su sei-sette attori, un po' pochi, visto che recitare in francese implicava che non sarebbero riusciti a preparare dialoghi lunghi...

D'altra parte, come avevo detto in dicembre, loro mi avevano lanciato una sfida intrigante: il PICCOLO PRINCIPE !


 

E su questa sfida rimuginavo e rimuginavo, non mi sapevo decidere, mi pareva troppo difficile vista la situazione che ho detto prima...Ogni tanto me lo richiedevano, io rispondevo: “Vedremo...” e prendevo tempo. Intanto rileggevo il libro, parlando con i bambini avevo scoperto che nessuno in realtà l'aveva letto (hanno dai 7 ai 10 anni), ma lo conoscevano un po' come si conosce...un mito, qualche episodio per sentito dire, ne avevano viste alcune immagini...

Durante le vacanze natalizie a Firenze c'è stato uno spettacolo teatrale sul piccolo principe, io ero alle Canarie, ma uno degli alunni l'ha visto e nella lezione successiva ce lo ha raccontato con grande entusiasmo, trasmettendo l'entusiasmo ai compagni e, lo confesso, anche a me.

Così ho deciso di accettarla, la loro sfida. Naturalmente era improponibile la lettura di tutto il testo, né in italiano né tanto meno in francese. Allora ho cominciato con l'invito, nei nostri giochi teatrali, ad imitare i personaggi che già conoscevano. In Francia acquistai una audiocassetta con molte canzoni del musical di Cocciante, “Il piccolo principe”, mai uscito in Italia, canzoni bellissime, ma troppo difficili...però...il brano sull'eco, col protagonista solo nel deserto è molto suggestivo, alcune frasi sono semplici...

I bambini si erano emozionati al suo ascolto, eccoli trasformati in montagne che rispondono ad un principe piombato sulla Terra che si sente solo...bravissimi!

Avevo sbloccato la situazione, forse avevo trovato la via giusta...

In alcuni miei piccoli libri acquistati in Francia, per bambini della scuola materna, c'erano immagini di parti della storia con brevissime didascalie: li abbiamo letti insieme ed ad ogni pagina io ampliavo il racconto, parlando in francese semplice, aiutando a capire con l'italiano: ecco “la storia della rosa”, “la storia della volpe”, la storia del serpente”, “la storia del re”, “la storia dell'aviatore e del montone”, “la storia dei vulcani”, “la storia dei baobab”...

Ascoltavano incantati come quando si narrano le fiabe...poi provavano ad imitare i personaggi...chiedevano tanti perchè...concludevano che c'era molta fantasia...discutevano tra loro se alla fine il protagonista moriva davvero oppure no.

Eravamo già tutti presi da quella storia incantevole.

A questo punto abbiamo passato tutta una lezione al computer, dove su youtube avevo rintracciato i video del musical di cui già erano bravi ad interpretare “l'écho”, per osservare i movimenti più efficaci nella recitazione dei personaggi che avevano scoperto: affascinati soprattutto dai movimenti sinuosi dell'attore-serpente, dalle espressioni di timidezza e ritrosia della volpe che vuole essere “apprivoisé”...Ognuno cominciava ad identificarsi e si proponeva per questo o quel personaggio...


 

Quel giorno abbiamo ascoltato e scelto anche la canzone di Noah che ci sarebbe servita ad un certo punto dello spettacolo, ne hanno imparato in fretta il ritornello.

Io li ascoltavo nelle loro considerazioni, nei loro commenti e nei loro entusiasmi, cercando di intuire quale era il senso che loro stavano dando alla storia del Piccolo Principe, un'opera complessa che secondo me ha molte chiavi di lettura: qual era la chiave che stavano usando i miei principini dai 7 ai 10 anni, qual era il significato che avremmo potuto comunicare col nostro spettacolo?

Ho creduto di trovarlo nel desiderio e nell'importanza dell'amicizia: la ricerca di amici sarebbe stato il nostro filo conduttore. Così ho preparato la sceneggiatura, “capovolgendo” la storia (l'aviatore arriva alla fine!) e decidendo che il protagonista non muore affatto ed è piaciuta ai bambini, alle prove abbiamo aggiustato i gesti e le battute, la fantasia è servita molto nei foulards-costumi e nei palloni-pianeti. Si stanno sforzando di imparare al meglio le loro frasi, non è semplice perchè anche limitandole il più possibile e lasciando molto alla gestualità, ognuno ne ha diverse da dire, visto che i miei piccoli attori sono solo sette!

Un amico di blog mi aveva inviato una musica composta da lui e la usiamo come “colonna sonora” insieme alla canzone: pensate, una musica originale tutta e solo per questo spettacolo!

Non vorrei essere presuntuosa, ma ora mi sento soddisfatta di quello che è saltato fuori, mi pare che riesca ad esprimere almeno un poco della poesia che c'è nel libro...ora basta solo che i bambini diano il meglio di sé ...

...DOMANI!

Perchè è domani pomeriggio che ci sarà lo spettacolo...

 

 
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