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RECEPTION AU SALON

Post n°849 pubblicato il 10 Giugno 2012 da atapo
 

 

PER RIDERE

Non è facile, sul palcoscenico, far ridere il pubblico.

Come dice uno degli amici di Cora, nella sua storia: “...il clown non è un buffone...la sua spasmodica energia è quella dei vulcani...per diventare un clown occorre essere morti molto spesso ed essere risuscitati una volta di troppo...”(da Milovanoff, “L'angelo caduto”)

Ecco che quest'anno il nostro regista del gruppo di teatro in francese ha voluto farci sperimentare il lavoro sulla comicità e sull'assurdo. Io e le mie tre partner nell'inventare la nostra scena del primo spettacolo “Changer” (dicembre 2011) avevamo già provato a mettere a frutto i primi insegnamenti ed anche con successo a quanto pare.

Ora, nello spettacolo del secondo periodo, tutti siamo stati coinvolti. Il regista ha estratto varie scene da vari testi comici e le ha montate insieme, creando la storia di uno strambo musicista di scarsa fortuna, che deve combattere con un'allieva per nulla portata allo studio del pianoforte, con una moglie che non sopporta le sue esercitazioni in casa, con i componenti di un coro strampalato...fino ad arrivare ad un ricevimento pieno di assurdità organizzato dalla consorte a cui partecipano invitati fuori di testa con strane esibizioni e improbabili conversazioni. Direi che ne è venuta fuori una sceneggiatura esilarante, dove non occorre nemmeno sapere molto bene il francese per godersi ciò che accade sul palcoscenico.

Io che faccio in tutto questo? Quando, come le altre volte, il regista chiese le nostre preferenze sui personaggi, io, che sono NEGATISSIMA per tutto ciò che riguarda la musica, lo pregai di non darmi scene di questo genere e gli indicai ben altri personaggi. Poi, in quel momento fatidico quando tutti siamo col fiato sospeso e lui legge gli abbinamenti personaggi-attori...ecco che la prima ad essere nominata sono stata proprio io, che dovevo diventare...l'allieva per nulla dotata che manderà in bestia il professore! E la nostra scena aprirà lo spettacolo e dovrà far capire subito al pubblico cosa si dovranno aspettare!

Io che poco dotata musicalmente lo sono davvero! Davanti alla mia sorpresa il regista ha commentato: “Sarà una sfida!”...che naturalmente ho accettato volentieri! (ehm...vorrei essere un'attrice versatile e completa...)

Insomma, dopo la tragica madre argentina...un grosso cambiamento, tutta un'altra storia e un altro personaggio...ma a me piace scoprire cosa riesco a fare, fin dove riesco ad arrivare...

E dovrò suonare il pianoforte! Male, naturalmente. E non crediate che sia facile: non posso suonare a caso, col rischio di...prendere le note giuste: ho dovuto studiare anche il modo di sbagliare! Bene, mi son divertita a preparare tutto questo: lo strano dialogo col mio partner-professore nelle tante ripetizioni ha preso una forma soddisfacente e una carica sempre maggiore...agli altri colleghi piace molto, speriamo piacerà anche al pubblico.

Stavolta però in tutta la faccenda c'è qualche nota stonata (tanto per restare in tema...): io all'inizio non ci avevo fatto caso, sono un po' ingenua in certe cose, accetto le parti che mi propongono e non faccio confronti...ma qualcuno mi ha fatto notare che io avevo una parte piccola: dopo l'allieva devo rientrare (con cambio di look) solo come comparsa al ricevimento folle e non ho più nient'altro da dire o da fare. Invece ad altre persone sono state affidate parti più lunghe o addirittura due personaggi. Il mio primo commento era stato: “siamo in tanti, bisogna suddividere tra tutti...”, ma nel procedere delle prove ci facevo più caso e notavo che era vero, che c'erano persone con parti impegnative che in realtà la lingua la parlano molto male e che si impegnavano anche poco nel migliorarla e nella memorizzazione, o che facevano un sacco di assenze magari senza avvertire. Allora mi sono un po' dispiaciuta perchè ritengo che nel preparare uno spettacolo chi ha problemi di vario genere non dovrebbe avere la responsabilità di parti importanti o lunghe, almeno io mi regolo così coi miei bambini e mi pareva che negli anni scorsi anche qui avesse funzionato in questo modo...Perchè stavolta no? Quel “qualcuno” avanzava anche l'ipotesi che ci fossero state delle preferenze verso chi sa essere più...presente in vari modi, per esempio assistendo sempre ad altri spettacoli cittadini “promossi” e pubblicizzati dal regista o da chi ha “agganci” in varie sedi. Potrebbe anche darsi, se così fosse mi dispiacerebbe molto, io non sarò mai fra costoro, vista la mia vita familiare...ma purtroppo esiste il rischio che il mondo vada così e non sarà certo il nostro gruppo ad esserne sicuramente immune!

Io di solito non chiedo nulla, ma stavolta quando certe assenze si facevano preoccupanti, ho detto al regista che se fosse mancato qualcuno avrei volentieri preso anche un'altra parte...Lui ha commentato: “Hai ragione, in effetti dopo l'inizio non hai più nulla...”

Ma poi chi mancava si è ripresentato, quindi ...fine.

Insomma, tutto questo un po' mi ha amareggiato, anche se mi diverto molto a fare quel poco che mi è stato affidato...

E mi sono divertita molto anche a scegliere i vestiti che naturalmente devono essere un po' folli, come le situazioni: un giorno ci siamo provati tutti gli abbinamenti di abiti e accessori, il regista aveva la macchina fotografica e ogni tanto ci fotografava quando avevamo un look che...lo ispirava.

E gli abbigliamenti di quel giorno non erano nemmeno i definitivi, fino all'ultima prova siamo stati alla ricerca di qualcosa di più...fascinosamente folle!

Ha scattato anche foto di gruppo, tutti fitti fitti e tutti colorati...poi ha scelto alcune foto e ha composto delle locandine per lo spettacolo, eccone una, quella che mi piace di più...



 

Ci sono anch'io...chi mi conosce mi riconosce...

E ora, signori lettori, non mi resta che invitarvi allo spettacolo, sperando che chi ancora deve studiare e perfezionare la sua parte lo faccia responsabilmente in questi ultimi giorni...mi dispiacerebbe veder fallire un lavoro che sarebbe decisamente molto divertente...

L'appuntamento è all'Istituto francese di Firenze, in piazza Ognissanti, mercoledì 13 giugno alle ore 20 e 30...

...ve lo dico per tempo stavolta...

 
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