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CIBI DI UNA VOLTA 6

Post n°977 pubblicato il 15 Giugno 2013 da atapo
 
Tag: teatro

 

FEGATO

(proposta del sabato - 2a settimana)

 

Il fegato, quello da mangiare, mi piace pochissimo. C'è questo fatto che mi dà fastidio il sangue, tutto ciò che sanguina, le carni sanguinolente. Da piccola mi obbligavano a mangiarne spesso per questioni mediche: faceva bene,faceva crescere ecc., con mio profondo disgusto e minacce e castighi da parte di mia mamma, mai troppo tenera per quanto riguardava la mia salute. Ora lo sopporterei di più, ma deve essere cotto e stracotto in modo da non far intravedere più la minima traccia di sangue. Così diventa una suola da scarpe! Protesta mio marito, quindi lo prepariamo raramente e...a cotture differenziate.


Ma FEGATO mi fa venire in mente altro...e allora...

ci vuole FEGATO a mettersi in gioco a 62 anni per ostinarsi in un percorso teatrale insieme a compagni 30-40enni, pensando che se avessi cominciato alla loro età questa strada avrebbe potuto davvero portarmi a qualche sbocco interessante...

e forse ci vuole FEGATO per rendermi conto che a 62 anni ora questa strada posso percorrerla solo per hobby, bellissima cosa, ma senza più tante illusioni...

Insomma, mercoledì e giovedì abbiamo rappresentato lo spettacolo tratto da Woody Allen, noi allievi del primo anno della scuola di recitazione di un teatro cittadino.

 


 

Anche se ho già partecipato a vari spettacoli, stavolta ero particolarmente emozionata:

a causa dell'ambiente nuovo, non ancora familiare come l'istituto francese o le sale del palazzo antico del centro città,

a causa dell'insegnante esigentissimo, che fino all'ultima prova a tutti ha fatto osservazioni, indicato punti da migliorare ed io che sono perfezionista ci sono stata a lavorare sopra fino all'ultimo momento...

a causa del pensiero che stavolta era un VERO teatro, col pubblico del quartiere e della città, con dei “pezzi grossi” e dirigenti teatrali curiosi di vedere come ce la saremmo cavata noi pivellini.

Ce la siamo cavata benissimo.

Ora, ripensando ad alcuni momenti, quasi mi salgono lacrime di commozione...

L'agitazione delle ore prima del debutto, nostra e del professore.

La strana calma che invece avevamo prima della seconda replica, forti del fatto che la prima fosse andata bene. O forse eravamo solo stanchi... Il professore invece era agitato più che mai: “Vi vedo troppo rilassati! Guardate che la seconda è più difficile della prima, non vi dovete adagiare, è sempre una cosa diversa, nuova, il pubblico è un altro, reagirà diversamente da quello di ieri...”

Lo stringerci forte forte le mani in cerchio nel triplice urlo scaramantico: “Merda merda merda!”

Qualcuno ha avuto qualche tentennamento, ma i compagni l'hanno aiutato in modo egregio, tutto ha mantenuto il ritmo veloce e brillante che doveva essere.

Siamo riusciti a farlo ridere di gusto questo pubblico, in entrambe le serate, in certi momenti ci sono stati applausi a scena aperta: anche per me, in un punto su cui avevo “lavorato” fino all'ultimo e, a quanto pare, ho lavorato bene!

Dietro le quinte durante gli spettacoli l'agitazione si taglia col coltello: chi sta per entrare in scena, chi è appena uscito e deve scaricare la gioia di aver fatto bene o la stizza di non aver raggiunto ciò che voleva, chi cerca copioni o oggetti di scena che aveva appena appoggiato... e l'insegnante, agitato come noi, che pende dai nostri movimenti e dalle nostre battute sul palcoscenico, pronto a “sibilare” un suggerimento, poi ad abbracciarci e ad alzare il pollice appena abbiamo finito la nostra parte e torniamo dietro le quinte.

A me ha detto, dopo la seconda replica, che ero stata PERFETTA, avevo tenuto i tempi e gli spostamenti come dovevano... io mi sono sentita così felice, dopo tutte le osservazioni e i suggerimenti che mi aveva dato fino all'ultimo...

Anche lui era emozionatissimo alla fine di tutto, è riuscito a dire solo poche parole per ringraziare il pubblico, dice che gli abbiamo dato una grande soddisfazione...

Nel buffet dopo i due spettacoli in tanti sono venuti a congratularsi personalmente con noi, ormai promossi attori: i nostri amici e parenti, certo, ma anche tanti sconosciuti spettatori e anche... i due direttori del teatro e qualche altro attore cittadino. Io ho ritrovato tra il pubblico alcuni miei scolari di tanti anni fa: un'emozione in più, vederli così uomini fatti che vengono ad applaudire la loro vecchia maestra!

L'appuntamento è per settembre, quando faremo almeno un'altra replica del nostro Woody per inaugurare il nuovo anno e il nuovo cartellone. Poi si passerà al secondo anno... per chi lo vorrà...


noi dei quartieri alti...col regista

 
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