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Messaggi del 24/06/2013

CIO' CHE RENDE BELLA LA VITA 1

Post n°986 pubblicato il 24 Giugno 2013 da atapo
 

 

ARTE

(proposta del lune - 4a settimana)

 

il vaso François

Mi è stato raccontato (io non potevo ricordare) di una Atapina di circa due anni e mezzo sul seggiolone immobilizzata per mesi dall' ingessatura per curare una grave displasia congenita all'anca destra. La sua mamma doveva andare in negozio ad aiutare il papà e Atapina restava ad aspettarla lì anche per due-tre ore, con fogli e matite colorate, disegnando incessantemente. La nonna paterna stava nella stanza accanto (allora gli appartamenti erano comunicanti nella grande casa di famiglia), ma non dovette intervenire mai una volta: fogli e matite facevano da baby sitter.

E Atapina continuò a disegnare...

Conservo ancora “reperti” di qualche anno successivo, la data scritta in un angolo dal mio papà testimonia che avrei iniziato dopo pochi mesi la scuola elementare: sono disegni coloratissimi, ricchi di particolari, scene di bambini che giocano e riproducono la mia vita alla scuola materna. Devo riconoscere che disegni così belli e completi li ho visti, in tanti anni in cui ho fatto la maestra, solo in bambini molto più grandi...

I miei quaderni sono sempre stati pieni di disegni... senza TV quello era il mio passatempo, oltre al giocare, al leggere e al guardare le figure su libri e giornali, figure che poi mi tornavano in mente e davano forme e idee che riempivano fogli su fogli...

Così alla fine della terza media la professoressa di disegno disse che dovevo andare al liceo artistico perchè avevo grandi doti... ma quella di lettere mi consigliava il classico e quella di matematica lo scientifico: ero molto brava in ogni materia e ognuna tirava dalla sua parte. L'artistico mi affascinava tanto quanto fare la maestra.

Ai miei genitori però non piaceva: dicevano che era una scuola di gente stramba, non adatta a una ragazza di buona famiglia, chissà cosa sarei diventata, mi avrebbero “corrotto”... meglio l'istituto magistrale, tanto avrei potuto disegnare anche in quello. Era soprattutto disegno didattico e copia dei quadri dei grandi artisti, ma mi piaceva lo stesso e per conto mio copiavo dal vero i fiori e ritraevo persone, per esempio la mamma addormentata in un pomeriggio d'estate, foglio che ho poi incorniciato e conservo ancora... Lo studio della storia dell'arte mi apriva nuovi punti di vista, anche se si fermavano ben prima della contemporaneità e l'optical e i colori psichedelici li interiorizzavo in altri ambienti per niente scolastici...

A scuola i nove e dieci in disegno erano normali per me: se avessi preso l'altra strada sarei forse diventata una grande artista... o forse un'artista solamente... o un'abile artigiana?

Tutto questo si interruppe bruscamente: la morte di mio padre dopo una rapida malattia mi costrinse a crescere tutto in una volta e ad avere problemi e preoccupazioni molto concreti di sopravvivenza, la mia vita ebbe un cambiamento radicale e solo dopo moltissimi anni mi resi conto che da quel momento smisi completamente di disegnare, di “perdere tempo” con matite e colori...

Quando ho insegnato ho sempre cercato di trasmettere un po' di conoscenze e soprattutto l'amore per le forme artistiche ai miei scolari, sono riuscita a far disegnare tutti con semplicità e sicurezza, li ho spronati a cercare uno stile di lavoro artistico personale, a sperimentare varie tecniche di attività manuali e grafiche. Ho avuto per molti anni un collega che la pensava come me in questo e abbiamo portato avanti progetti interessanti e riusciti bene, ci siamo anche messi in gioco personalmente con i bambini lavorando insieme a loro, provando le tecniche, a volte con successo a volte meno, come quando ci proponemmo di riprodurre il vaso François con la stessa tecnica usata dagli antichi Greci: non ci riuscì altrettanto bene, anzi fu un disastro! Ma era importante passare ai bambini l'idea che l'arte è anche pazienza, prove su prove e qualche volta fallimenti da cui ripartire senza scoraggiarsi... E confesso che il saper disegnare bene mi ha dato una marcia in più nello svolgere molte lezioni in ogni materia: i bambini restano incantati nel vedere un mondo nascere rapidamente sulla lavagna...

Intanto diventavo autodidatta per scoprire quello che non avevo mai studiato in storia dell'arte... e continuo ad esserlo e in questo devo ringraziare l'amica Ody che mi dà spesso stimoli forti. Io sono molto “emotiva”, mi piace provare emozioni davanti ad un'opera d'arte, mi piace anche sapere il perchè è stata fatta e fatta in quel modo, anche se non rientra nei miei gusti. Ho scoperto da poco la fotografia, è arte anche questa no? Anche quando decido di scattare una foto è perchè in quel momento ciò che inquadro mi sta passando un'emozione e vorrei riuscire a trasmetterla a chi guarderà la mia foto...

Qualche anno dopo il pensionamento fra i corsi dell'Università dell'età libera scelsi il “Disegno dal vero”: copie di composizioni di solidi sbrecciati, fiori semi appassiti e busti rovinati di gesso riproducenti opere di artisti importanti. Dopo 40 anni ripresi in mano, solo per me, matite e colori, all'inizio un po' titubante, ma presto la sicurezza aumentava e tornavo a provare quel benessere mentre disegnavo come nella mia adolescenza... Così ho ripreso i pastelli a olio (i miei preferiti) che conservavo da allora, mi sono lanciata anche nel colore oltre che nel bianco e nero. Il professore è rimasto interdetto: mi ha detto che mentre con la matita sono precisa nei dettagli, molto decorativa, quasi da incisione, col colore sembro un'altra persona, “tra l'espressionismo e il fauve”... però era soddisfatto dei miei lavori! Due aspetti di me, contrastanti, anche qui... Ho seguito il corso solo quell'anno, dopo ho preferito continuare con il teatro, non si può fare tutto. Però avevo finalmente rotto il tabù e il trauma che mi impediva di disegnare così per puro piacere...

E in verità anche il teatro è arte... qui ho parlato di esperienze diverse... ma col teatro vi intrattengo spesso... ora vi ho raccontato un'altra parte della mia vita.

Direi che con questo post (che ho preparato ieri) vi saluto davvero e lascio il gioco... i prossimi collegamenti, non so quando, saranno dalla Sicilia e chissà cosa avrò da raccontare!


una foto mia, la grande luna di queste sere

 
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