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CASALINGHITUDINI ANTICHE 2

Post n°966 pubblicato il 04 Giugno 2013 da atapo
 

 

STIRARE

(proposta del martedì - 1a settimana)


Degas, Donna che stira

 

Ebbene sì, stirare mi piace. A quanto sento in giro, non molte(i) la pensano come me.

Non sono una maniaca, stiro solo i capi che ne hanno assoluta necessità, non perdo tempo con lenzuoli e asciugamani, ma quando comincio stiro anche pomeriggi interi, senza stancarmi. Mi sono chiesta il perchè di questa mia simpatia tra le faccende casalinghe che così raramente mi appassionano e ho elaborato...una mia personale filosofia della stiratura.

Innanzitutto mi piace vedere che qualcosa di stropicciato, quasi informe, con pochi colpi ben assestati ritorna bello, liscio, impeccabile, come nuovo...

Poi mi piace quando il calore del ferro pian piano fa uscire ed esalta il profumo delicato del detersivo o dell'ammorbidente, quello che poi ti avvolgerà quando indosserai o userai quel capo o quella biancheria... Io amo moltissimo i profumi e spesso è sulla base del profumo che scelgo detersivi e ammorbidenti: un buon profumo mi fa stare bene e mi riconcilia col mondo!

Ma soprattutto lo stirare mi concilia la meditazione: perchè la mano corre sulla stoffa muovendo il ferro da stiro, gli occhi seguono, ma la mente può andare...dove vuole! E allora mentre stiro penso, elaboro, immagino, invento, organizzo... quando lavoravo a scuola preparavo nella mente le lezioni, stendevo percorsi e progetti... Ora ripasso i copioni...

Oppure ricordo, rivivo certi momenti belli, sorrido tra me e me, sospiro, dialogo con me stessa o con qualche altro immaginato...

E' sempre stato così per me, fin dalle prime volte che ho imparato a stirare. Ora lo è ancora di più: l'asse e il ferro da stiro adesso stanno nella “stanza più vicina al cielo”, quella con i mobili della mia mamma, quella che io considero il mio regno. Mentre stiro dalla finestra di fronte mi inondano il cielo, i tetti, la montagna e i paesi ai suoi piedi. E mentre stiro mi sento bene in quel mio rifugio, dove posso circondarmi da tante persone e cose, nella realtà e nel mio cuore, che amo e che ho amato.

 
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CASALINGHITUDINI ANTICHE 1

Post n°965 pubblicato il 03 Giugno 2013 da atapo
 

 

IL BUCATO

(proposta del lunedì-1a settimana)



 

Quando ero piccola, in casa mia non c'era la lavatrice. Ho tra i ricordi qualche immagine della mia mamma che sfregava, sbatteva, consumava grandi saponi gialli, inondava di acqua lavello e bacinelle strapiene di biancheria che poi strizzava energicamente. Poi usciva a stendere nella zona del nostro bellissimo giardino di famiglia in cui erano tesi appositamente lunghi fili da suddividersi tra le famiglie di parenti che abitavano nella stessa palazzina, oppure, nei periodi freddi, dentro al capanno in cui si riponevano anche gli attrezzi. Ed io l'accompagnavo e le porgevo le mollette, che sceglievo con cura tra i colori e piccole differenze che notavo solo io, come se l'asciugatura di un paio di mutande o di una maglietta dipendesse dall'averla appesa con la molletta giusta, quella proprio adatta a quell'indumento. “Svelta!” sbuffava la mamma, sempre indaffarata...

Per il lavaggio dei lenzuoli e asciugamani rivedo ancora l'enorme pentolone di acqua bollente sul fornello, con la biancheria che sobbolliva dentro, si agitava, si rigonfiava come volesse uscirne e la mamma con un mestolone di legno la rimetteva al suo posto e rimescolava... E caldo... e vapori... Un'immagine quasi infernale che mi impauriva, sentivo dentro di me un'avversione per quelle manovre, l'idea già da allora che quei lavori donneschi fossero una grande fregatura...

Mia mamma aveva una cugina a cui era molto affezionata, questa cugina aveva una bambina di un anno o due più di me che si chiamava Pina. Ogni tanto ci incontravamo, noi bambine eravamo amiche, un anno eravamo anche state al mare insieme, ne ho ancora la foto. Avevo sette o otto anni, questa cugina si ammalò: nessuno aveva il telefono, le notizie le portavano a voce altri parenti. E insieme a questa notizia ne arrivò a casa nostra un'altra, che mi colpì ancora di più: “Ma come è brava la Pina! La sua mamma è ammalata e lei a nove anni fa il bucato grosso da sola!”

Questo fulgido esempio di amore filiale mi sconvolse, anche perchè l'aneddoto diventò per lungo tempo una severa ammonizione contro di me quando mi rifiutavo di aiutare mia mamma nelle faccende di casa (che odiavo già profondamente). E' inutile dire che a quel punto la mia simpatia verso questa Pina raggiunse i minimi storici... E si insinuò in me una vaga paura: se la mia mamma si fosse ammalata anch'io avrei dovuto imparare a fare il bucato grosso... Non dovevo essere assolutamente di meno da questa Pina perfetta, visto che i miei genitori mi stavano crescendo ben bene indottrinata ad essere sempre la migliore in tutto... Così pregavo che la mia mamma stesse sempre bene...e che a me non toccasse mai l'impresa del bucato...

Quando, qualche anno dopo, la mia mamma si ammalò di asma, per fortuna già da tempo avevano aperto una lavanderia vicino casa e noi ci portavamo il bucato grosso, terminata l'epoca dei pentoloni di acqua bollente! Poi finalmente arrivò la lavatrice... a salvare dal bucato a mano la mia giovinezza e tutto il resto della mia vita!

 
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VIA COL VENTO TRA I BLOG

Post n°964 pubblicato il 02 Giugno 2013 da atapo
 
Tag: cronaca

 

PROPOSTA



 

La nostra inestimabile e ineguagliabile ODY, dalla sua life in USA, ha escogitato una ...proposta? giochino? suggerimento? (eh, nuovo continente...nuove idee!) per incrementare la scrittura, la lettura, lo scambio cultural-amichevole tra i blog amici-simpatizzanti-aderenti-capitati per caso.

Per sapere i dettagli, leggere e meditare QUI.

La faccenda è simpatica, mi attira...oddio, cose da scrivere ne avrei anche senza aiutini, è altro che mi manca: il tempo, l'energia, questa malinconia stagionale ed esistenziale che mi attanaglia da un po'... Però voglio provarci, potrebbe essere una ricarica, avere già i titoli mi evita l'impegno della scelta.

Ma non prometto nulla di stabile, potrebbe accadere di tutto:

che il computer mi muoia definitivamente,

ci sia qualche giorno troppo frenetico nella vita reale, o troppo NERO,

che abbia altro di pressante da raccontare e due post al giorno potrebbero essere superiori alle mie forze...

E forse, con le solite decisioni che in famiglia mia si prendono all'ultimo momento, potrei anche partire per le vacanze estive prima della fine del mese, con astinenza totale da internet...

Intanto però il viaggio comincia...a domani!



 
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