Semafori truccati: la rabbia dell'ACI contro i "furbetti del comune"
Basta soprusi a danno degli automobilisti, esclama l’ACI in un
comunicato stampa diramato in data odierna. Dei tanti ostacoli che
incontriamo nella nostra vita di tutti i giorni in compagnia dell’auto,
uno dei più odiosi sono certamente i semafori truccati.
Alcuni comuni (che evidentemente hanno dimenticato di essere “al
servizio” dei cittadini) hanno pensato bene di ingrassare i propri
bilanci con i soldi provenienti da multe elevate presso alcuni semafori
cui era stato abbreviata appositamente la durata del “giallo”.
“Non si possono più accettare gli abusi commessi con le nuove
tecnologie che assicurano flussi di cassa ai Comuni anziché garantire
la sicurezza stradale. Siamo sconcertati dal coinvolgimento di
istituzioni pubbliche locali in forme occulte di “cartello” a danno
degli automobilisti”. Lo dichiara il presidente dell’ACI, Enrico Gelpi,
intervenendo sullo scandalo dei semafori manomessi che vede indagati
finora vigili, funzionari e una trentina di enti locali.Rilevatori ai semafori e autovelox -secondo Gelpi- servono troppo
spesso a produrre soldi anziché ad innalzare gli standard di sicurezza.
Lo dimostra il fatto che vengono posizionati prevalentemente su strade
urbane trafficate e in quelle a scorrimento veloce piuttosto che in
corrispondenza di scuole ed incroci pericolosi”.
Le multe per il passaggio con semaforo rosso e più in generale per
l’inosservanza della segnaletica, con un totale di 31,5 milioni di euro
annuo nei soli capoluoghi di provincia, rappresentano la quinta entrata
per le casse dei Comuni nell’insieme dei proventi delle
contravvenzioni. Gli automobilisti spendono in multe più di 1 miliardo
di euro l’anno nei soli capoluoghi.
“Oggi non è prevista alcuna sanzione -sottolinea Gelpi- per quei
Comuni che non rispettano l’obbligo di reinvestire a favore della
mobilità i proventi delle multe. La vicenda dei semafori manomessi
evidenzia ancora una volta la necessità di rendere obbligatoria per i
Comuni la presentazione di bilanci annuali degli incassi delle multe e
dei loro reinvestimenti per la mobilità in sicurezza, con
l’introduzione di sanzioni severe e blocco dei trasferimenti statali
per chi non rispetta tale obbligo”.
Avranno seguito queste condivisibili richieste? Chissà. Intanto
speriamo che i “furbetti” responsabili di questa vera e propria truffa
vadano incontro alle punizioni previste. E a un bel corso di Educazione
Civica per principianti.Fonte notizia: www.autoblog.it