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Anno 2022 la Fuga


Un giorno gli ordini erano cambiati. La politica del governo era cambiata. Un corpo speciale della polizia era stato istituito per neutralizzarci. Renderci inoffensivi, in qualsiasi maniera.Annichilirci, si diceva.I metodi ricordavano quelli delle giunte militari sudamericane. Erano richieste efficienza e discrezione.Silenzio, soprattutto. La guerra si combatteva là dove le parole non potevano arrivare. Dove la civiltà dell’abuso linguistico cedeva il campo ai fatti, spogliati da ogni interpretazione.Era questione di affermare il proprio corpo. La propria esistenza fisica. Non cedere all’invisibilità, alla sua tentazione.Cadevamo a decine, come mosche. I giornali non riportavano alcuna notizia. Le proteste di parenti e amici si spegnevano nel vuoto.Non esistevamo, non eravamo mai esistiti.Scomparire nel nulla, tutto qui.Il 25 luglio del 2022 cominciava il terzo mese della mia latitanza. Ero un condannato a morte. Avevo paura.La settimana prima avevo parlato con la digos. Avevo barattato la mia fuga con qualche delazione. L’unica scelta possibile.Finivamo tutti così, prima o poi.La bravura stava nel vivere al confine. Sfruttare le correnti d’aria. Disperdere la propria identità nel pulviscolo della superficie.Un unico corpo, molte vite.Un lavoro, un hobby, un cane.Una ragazza. La mattina del 25 mi svegliai accanto ad Estela. Ci frequentavamo da alcune settimane. Estela non era il suo vero nome, come Danny non era il mio.Era bella. Leggera. Slanciata. Seni piccoli e appuntiti. Capelli bianchi, secondo la moda di quell’estate.Estela e Danny, senza un passato e senza un futuro.Era giusto così.Estela di mattina. Estela alla finestra. Estela nel chiarore del bagno, inondata di luce.Restai a casa sua fino a mezzogiorno. Pranzammo insieme, nel ristorante vegano di un amico. Poi la accompagnai alla stazione della sopraelevata più vicina. Scomparve in un vagone.Scesi nei quartieri sotterranei per aspettare che calasse il sole. Giocai a biliardo. Dormii qualche ora su una panchina.Quando tornai in superficie si vedevano le prime stelle.Restai a guardarle a lungo.La mia fuga era cominciata.