RIFLESSOalloSPECCHIO

L'ultima campanella


La campanella e’ suonata!Si torna in classe.Per qualcuno sara’ forse l’ultima,da domani si va a lavorare.Per altri e’ l’inizio di un nuovo percorso che portera’ a nuove conquiste e a nuovi traguardi.Quanti ricordi legati a quel periodo,per certi versi indimenticabili e insostituibili,per altri da dimenticare in fretta.E’ il periodo della crescita e delle scoperte”mature” e responsabili, a volte troppo acerbe e che lasceranno segni indelebili nella mente e nell’anima.C’erano occhi pieni di speranze e di voglia di conoscere,domande che aspettano risposte e che difficilmente l’avranno,momenti condivisi in assoluta spienseratezza,schiavi della nostra gioventu’ e dell’incoscienza di essere capaci di tutto,credere di non avere limiti se non in noi stessi.Si cercava sempre l’ultimo posto per poter fare casino e non essere interrogati per primi,il compagno di banco che diventa un complice dei nostri piu’ nascosti segreti,uno latore della nostra verita’,le prime sigarette fumate nel bagno nascondendosi ai professori,le prime scoperte dell’amore,rubato nei baci che ti facevano sentire un uomo,ormai.Quella che tu volevi pero’ non ti ricambiava mai e allora ti rifugiavi dai tuoi amici a fare lo stupido,cercando di attirare l’attenzione,sapendo che ne avrai ancora molti da passare e di piu’ importanti.E i professori, cosi’ burberi e a volte troppo poco indulgenti con la nostra esuberanza, loro che ormai potevano solo guardarla…E poi c’erano i ragazzi piu’ timidi,occhi bassi e sorriso facile,che pagavano la loro difficolta’ diventando bersaglio dei piu’ bulli,offesi nel loro essere cosi’ semplici e veri,che avresti voluto avvicinare per dir loro quanto li capivi e che in fondo erano uguali a te.Amici che resteranno per sempre se riuscirai a portarli con te e con i tuoi problemi e responsabilita’ che ogni giorno si aggiungeranno nella tua vita.Per alcuni la campanella non ha mai smesso di suonare e il pensiero va ancora a quel cortile dove nascevano e morivano i nostri sogni… Penso a tenei tempi della scuola con noisottile pallido e un po’ persotu già da noi cosi diversotriste.Penso a tericordo, si rideva tra noidi quel tuo sguardo di bambinadi quella tua dolcezza stranatriste. Pierre ti ho rivisto questa sera e tutu abbassi gli occhiti nascondi e poite ne vai.Scusami se ti ho riconosciuto peròsotto il trucco gli occhi sono i tuoinon ti arrendi a un corpo che non vuoisenti ….Pierre sono grande ed ho capito saiio ti rispettoresta quel che seitu che puoi.(“pierre” pooh)