RIFLESSOalloSPECCHIO

Il disagio di vivere


Ormai non passa giorno che non succeda di leggere che qualcuno e' "impazzito" ed ha preso la pistola sparando ed uccidendo parenti,amici,conoscenti se non persone completamente sconosciute, con l'unica colpa di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato.Per non parlare delle donne che sono e restano,anche per la loro fragilita' emotiva,il bersaglio preferito di uomini con grossi problrmi esistenziali.E' un'escalation che non si fermera' perche' il disagio aumenta e nessuno pone freno a questo scempio sociale ed economico.La politica pensa al "porcellum" ed alle diarie mentre lo stato va allo sfascio.La gente e' stanca di vessazioni continue,di trattamenti iniqui ed ingiusti da parte di coloro che dovrebbero tutelarci e proteggerci ma che,in tempo di crisi,aumentano la pressione fiscale e contributiva per poter mantenere i propri privilegi.Non ci si puo' sentir dire a vent'anni che se non hai una raccomandazione non puoi sperare di trovare un lavoro,che l'unica alternativa e' emigrare dove il lavoro te lo danno per le tue competenze e capacita' senza dover sentirti inutile e frustrato dopo anni di studio.Se non cominciamo noi stessi a voler cambiare lo stato attuale delle cose,a cominciare dalle scelte politiche(che governo puo' essere un governo che non rappresenta quasi la meta' degli italiani,compresi gli astenuti al voto?)per arrivare a quelle sociali ed economiche(piu' lavoro e meno ore),garantendo a chi e' capace e competente di poter ambire ad una occupazione dignitosa.C'e' seriamente il rischio di una guerra civile( che e' gia in atto ma forse qualcuno non se ne' accorto)che potra' portare ad un'azzeramento di tutto quello che e' stato fatto finora,e non e' detto che sia qualcosa di negativo visto cio che accade nella cosiddetta "societa' civile".Sentivo parlare degli anziani anni fa sulla situazione che abbiamo in Italia e uno di loro diceva:"ghe voria n'altra guera!".E forse non ha tutti i torti.