Creato da brescia.gian il 13/05/2010

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quello che si nasconde dietro l'apparenza

 

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Se lascio che sia

Post n°94 pubblicato il 03 Dicembre 2012 da brescia.gian
 

I caldi colori si rincorrono nel blu intenso del cielo, stracci di nuvole candide e iridescenti si sfilano, intrecciandosi e io mi perdo a guardare, a sentire, mentre cerco di cogliere la bellezza infinita. Ti sento vicino ed è perfetto. La mia anima è quieta e riposa serena, viva e danzante nel fervore delle emozioni che mi fanno sussultare, ma libera e leggera come aria fresca. Ancora un po’, ancora un secondo e poi tutto si ferma. Le stelle corrono senza sosta nel loro giro perenne, la vita si srotola come un nastro ansioso di impregnarsi di lei, dove tutto è dolce, dove tutto serve, dove nulla avviene per caso. E io tutto comprendo. Che strana percezione ci attanaglia il cuore! Voglia di andare e di restare, voglia di perdersi e di trovarsi ancora, voglia di scoprire e di dare per scontato e lasciare che accada di nuovo e un’altra volta e per sempre. Vita, morte, vita… un ciclo infinito, sublime rinnova e lascia morire per rinascere ancora, ammaliandoci e scuotendoci. E’ un terrore, ma dolce dove poi ci si lascia andare, sapendo che è giusto così, che va bene, che non sarà la fine, nonostante tutto. Senti… lo senti, se stai in silenzio un altro po’, puoi cogliere l’abisso che si dipana tra le nostre essenze, puoi avere la percezione di uno spazio infinito dove, eppure, possiamo toccarci e ritrovare uno strano, impossibile, incomprensibile senso di unicità e unione.

…sembrano giocare le parole che sussurri dentro di me e che trovano nuovi spazi di vita propria, sinfonie di lontane litanie agganciate a nitidi ricordi di solitudine adolescenziale.

Cosa può essere questa magia di sensazioni che ci porta su in alto dove null’altro che la memoria incancellabile crea giochi di luce, con quei cristalli grezzi di pura energia a fare da contraltare a quella musica suadente ed ammaliante che ci avvolge protettiva nelle spire di tentacoli subliminali, preludio a dolci carezze che il vento spargerà tra messi dorate di voglie nascoste?

Sembra sciocco quello che dico e senza senso, ma pensa! Abbandona il fardello della ragione e abbandonati alla nostra vibrazione, a quella persistente realtà che nulla può annientare e che invita a scoprire per scoprire, ad amare per amare, a capire per vivere qui e ora. Ci sono solitudini che non hanno ragione di essere, ci sono luoghi dell’anima dove l’anima si perde, ci sono fiotti di luce che abbagliano, riducendo la capacità di sentire e vedere e comprendere. Ma se tu mi senti, se tu mi ascolti, se tu lasci che ti porti per mano, potrai contare su nuove emozioni, potrai sapere che non mento, che non insceno una bizzarra canzone tanto per fare. Se tu mi credi, saprai che ciò che bisbiglio all’orecchio penetra come una saetta a trafiggere il cuore di un dolce dolore che aiuta ad aprire un varco, permette all’aria di invadere quegli spazi silenziosi e ciechi e soffocanti dove si muore ancor prima di morire.

Mi guardi senza parlare, scrutando nello sguardo la mia insolita tranquilla consapevolezza che non finisce tutto qui, che non sarà così effimera questa emozione che mi pervade riempiendomi di insolita felicità, che troverà in quelle scie lasciate tra le nubi un sentiero privo di ostacoli per arrivare dritto al cuore dove ritroverà l’ideale collocazione di uniche gemme, lasciate brillare per accecare occhi increduli all’estasi di queste parole costruite su immaginari castelli di cartapesta dove nulla è come sembra, ma dove tutto parla di noi, colorando fiori privi oramai di linfa vitale e rigenerando disegni sbiaditi dal tempo.

Laggiù all’orizzonte e là, nelle profondità del cielo, tra noi e qui, in questo briciolo di terra, la stessa anima scorre, la stessa consistenza perdura, lo stesso amore pervade di sé e ci aiuta e ci sostiene e ci soffia nel vento come foglie gialle e arancioni e rosse, vorticanti nell’aria autunnale che questo giorno mi ispira.  Stringimi, mentre ci culla nelle sue calde braccia, e ci trasporta il suo sospiro impalpabile. Stringimi e io ti sento…

Pagine ingiallite si aprono rivelando segreti tenuti gelosamente nascosti lasciandoci abbacinati e confusi, esausti ma grati di essere ancora noi, complicati e delusi, speranzosi ed illusi, permeati da quella strana complicità che lascia spazio alla fantasia che ci accompagna in un viaggio senza meta dove la ricompensa sarà ritrovarsi  e riscoprirsi gli stessi, fragili anime zingare e sole, da sempre alla ricerca di qualcosa che è già nostro ed è dentro di noi. Ora e per sempre…

 

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