RIFLESSOalloSPECCHIO

Eccoci arrivati.Finalmente ci siamo:davanti a noi c’e’ l’entrata di quello che potrebbe cambiare definitivamente la nostra vita.Un po di brividi corrono giu’ dalla schiena ma ci facciamo forza ed entriamo…Dentro ci aspetta un’ uomo con un sorriso smagliante da sembrare addirittura sforzato.Allunga la mano e ci da una chiave dorata con arabeschi intrecciati l’uno all’altro e noi,girandoci per un’ultima volta a guardarlo,saliamo la scala incontro al nostro destino…Un lungo corridoio ci si presenta davanti dividendo con un tappeto rosso le porte che si fronteggiano e che aspettano solo di essere aperte.Tremante e con fare indeciso apro la prima porta e di la’ trovo gli amici di un tempo che mi aspettano per festeggiarmi prendendomi in giro come allora,battendomi le mani sulle spalle e congratulandosi con me,di nuovo vicini e complici…Ma mi aspetta un’altra porta: qui trovo mia madre che mi rimprovera e mi redarguisce per non essermi comportato bene,le prometto che non succedera’ piu’.E lei mi stringe forte a se,non lo ricordavo piu’…Nella terza porta ci sono i miei insegnanti di scuola, soli e unici modelli di vita, spesse volte deludenti,seriosi e imperturbabili che tengono in mano i miei ultimi compiti in classe facendomi notare gli errori da non dover ripetere che ritorneranno implacabili e inesorabili…Un’altra porta e un’altro incontro determinante della mia vita:ci sei tu con le mani che si allungano incontro alle mie,cingendole con forza e portandomi via da qui’ per poi correre a perdifiato in quel prato ancora da calpestare,fino a stenderci ridendo e scherzando su di noi e,guardando in alto, vediamo due passeri che senza sforzo librano nell’aria e vorremmo essere loro per rifugiarci in qualche nido dove poter ancora amarci senza che nessuno ci veda…Ma quell’uomo sorridente ed ossequiante e’ tornato a prenderci,ci dice che c’e’ un’ ultima porta che ci aspetta.Ma io non voglio oltrepassarla,non ho il coraggio di aprirla.Sento che potrebbe essere l’ultima e ti prendo per mano e ti porto via…Puo’ aspettare ancora il destino perche’ io lo voglio cambiare,lo posso cambiare e questo e’ cio che voglio,fino a quando non mi chiamera’ e saro’ pronto ad affrontarlo.Saro’ io a scriverlo su quel libro mai aperto e non ancora
chiuso,con parole mie e senza paura, contro tutto e tutti,fino all’ultimo respiro…

Seduta qui, vicino a me?
Ed una sigaretta viene, e un’altra va?
Nervoso no, soltanto un po??
Quel tanto che precede i nostri incontri,
E dopo passerà?
Un bacio e tu?
Ritorni tu?
E l’auto va, negli occhi tuoi.
Case ed alberi si inseguono ma?
Ma, ci siamo ormai?
Noi due, noi due,
E il nostro solito rifugio,
In quel Motel!
Una stanza buia, per vivere?
Questo nostro amore, grande più di noi!
Qui, siamo entrati così? Siamo usciti così?
Come due, senza nome!
Qui?
Qui! Ci accorgiamo che ormai,
C’è qualcosa di noi, un motivo per vivere!
Noi due? Noi due!
Un corpo e un’anima approdati, in quel motel?
Due lenzuola stinte, e un letto che?
Sono broccati argento, quando stai con me?
Qui?
Qui! Ci accorgiamo che ormai,
C’è qualcosa di noi,
Un motivo per vivere!
Qui! Che m?importa se c?è,
Solo un vecchio motel,
Con le insegne già spente?
Qui! Tu sei mia!
Qui!!…
( “motel” Renato Zero)