Creato da mantide_atea81 il 08/01/2004
il falso assoluto

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Post N° 55

Post n°55 pubblicato il 22 Dicembre 2005 da mantide_atea81
 
Foto di mantide_atea81

Che sia quasi Natale lo si capisce dalla gente. Non dai Babbi Natale in bolletta che si lascian beccare  sul balcone  mentre tentano la fuga dagli appartamenti con doni  e tredicesima in saccoccia.. E nemmeno dalle palle che il Signor Libero Community ha generosamente distribuito sullo sfondo (tempo due giorni e cominceranno a roteare).

..Ecco..metti  per esempio questo sms: “Ciao Mantide! Per stasera ci si vede tutti a casa mia per giocare a carte! Porta chi vuoi! F.” Mo’, di grazia…A)io non ho la seppur vaga idea di dove tu possa aver dimora. B) Tutti…chi? (Si tratterà quindi di una caserma…) C) e se ti portassi il parentame che mi sta infestando casa?

E poi le telefonate che si moltiplicano.. le dichiarazioni di amicizia… l’esigenza di stare tutti vicini-vicini.. E’ Natale: cresce in maniera esponenziale il  timore dei restar soli.

E vabbuo’.. Volemose bbene.
 
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Ei fu

Post n°54 pubblicato il 19 Dicembre 2005 da mantide_atea81
 
Foto di mantide_atea81

miiiinghja e tantu  ngi voleva a mollare qll c**** di poltrona?!?!

 
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Sospesa.

Post n°53 pubblicato il 19 Dicembre 2005 da mantide_atea81
 
Foto di mantide_atea81

E’ così che mi sento. Da qualche giorno a questa parte. Estranea ai miei progetti vago nel nulla. Il tempo corre ed io lo guardo indifferente. Ascolto. Mai stata  tanto permeabile alla vita altrui. In bilico tra apatia e desiderio febbrile.In attesa. Avverto.. sta per accadere qualcosa. E mi godo gli ultimi minuti del prima. Svuoto il presente per lasciare spazio a qll che verrà. I binari vibrano. Fischi in lontananza. Ed io aspetto.

 
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Post N° 52

Post n°52 pubblicato il 16 Dicembre 2005 da mantide_atea81
 

"Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini,gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà.
Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, che mi contenterei l'umanità si
fermasse ai mezz'uomini. E invece no, scende ancora più giù, agli
ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi. E ancora più in giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà : che dovrebbero vivere con le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre."

 da "Il giorno della civetta" di Leonardo Sciascia

 
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Poetry on air

Post n°51 pubblicato il 15 Dicembre 2005 da mantide_atea81
 
Foto di mantide_atea81

Attraversata da onde.
Energia . Che cerca le corde, nel profondo e le sfiora, le percuote.
Vibrazioni. Oltre la mente.. lungo ogni fibra.
Avvolta dal suono e dalla poesia.
Armonia. Luce e musica, sacralità e magia.
Oriente e Occidente.
Sufi ai piedi di una Croce.
Contaminazione, sperimentazione.
Fusione “in un’anima sola”.

Ludovico Einaudi e Mercan Dede in concerto
Festival "le Voci dell'anima"
Bari.

(In altri termini: uaau!)

 
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Sentimenti e contraddizioni.

Post n°50 pubblicato il 14 Dicembre 2005 da mantide_atea81
 

C'è chi amerebbe ..ma ora ha altre priorità..
E c’è chi si fiderebbe…ma vuol evitare di scoprire che non avrebbe dovuto.
C’è chi ..sarebbe “per sempre” se non ci fosse un treno in partenza.
E c’è chi è mamma …ma part time.
C’è chi è donna.. Ma solo lì …dietro la barricata.
C’è l’emozione..ma non il tempo.
C’è l’aspirazione..non il coraggio di rischiare.
C’è il sogno..ma anche una paura troppo grande perché si realizzi.
“Ognuno ha l’infinto che si merita”
*

 
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Liberi di essere cristiani.

Post n°49 pubblicato il 10 Dicembre 2005 da mantide_atea81
 

Lode all’Altissimo.. C’è Qualcuno (e mica una toga rossa o un pollitico qualunque, eh) che difende la nostra libertà. Si si…libertà..come sarebbe “cos’è la libertà..”…Vabbhè..non v’è chiaro..Ma non è colpa vostra…Dopo anni di comunismo che ha obnubilato le menti umane c’avete bisogno di una rispolveratina:
«La libertà religiosa deriva dalla singolare dignità dell'uomo che, fra tutte le creature di questa terra, è l'unica in grado di stabilire una relazione libera e consapevole con il suo Creatore».
Chiaro? Bhé..andiamo avanti.
«A motivo della loro dignità - dice il Concilio - tutti gli uomini, in quanto sono persone, dotate di ragione e di libera volontà... sono spinti dalla loro stessa natura e tenuti per obbligo morale a cercare la verità, in primo luogo quella concernente la religione».
Mo’ non mi fate soffermare pure sul concetti di dignità , ragione e volontà…che mi pare siano ovvi.
Ad ogni modo: questa nostra libertà è in pericolo. Già ce l’aveva detto Lui tempo fa (nel suo manifesto politico prima del conclave). Ed ora ribadisce :la “Libertà religiosa è ben lontana dall'essere ovunque effettivamente assicurata“..“Anche dove è riconosciuta sulla carta, spesso viene ostacolata nei fatti dal potere politico o dal relativismo culturale“.
Che se non fosse stato per il Cardinal Ruini che condanna l'aborto col cavolo che quell’agnostico del presidente della Camera avrebbe autorizzato un'indagine governativa sulla legge 194. Che se il Cardinal Ruini non avesse condannato l'omosessualità la compagine governativa non si sarebbe sognata neppure di farne oggetto di seria riflessione intorno ai tavoli europei. Per non parlare della fecondazione assistita. Chè menomale che il popolo italiano ha capito che su certe cose non si scherza e che è meglio starsene a casa. Cosa puo’ mai capire di certe cose difficili? E quei rivoluzionari dei referendari che danno la vita umana in pasto al popolino.Comunisti mangia-pampini!
Il potere politico c’ha da imparare.Ma non c’è che dire..siamo sulla buona strada. Alleluja!.
Poi c’è il pericolo del Relativismo. Il pericolo è subdolo ma serio: anche se tra poco non potremo abortire, non potremo usare il preservativo, non potremo neanche soffiarci il naso se prima Ruini non ci chiarisce se le cellule contenuto nel muco nasale siano "vita" o "materiale di scarto" e nonostante fictions su Don Matteo e San Pietro e Carol Wojtyla e Padre Pio e il Frate Indovino..Le minacce restano: la commistioni con i nemici musulmani…le costituzioni senza il riferimento alle radici cristiane, e le classi senza crocifisso..la pretesa di laicità… Non dobbiamo demordere. Difendiamo la libertà di tutti , quella di essere cristiani.

 
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lo so, lo so...

Post n°48 pubblicato il 08 Dicembre 2005 da mantide_atea81
 

...che ho tutti gli ingredienti per essere felice..
..peccato che non sappia cucinare..

 
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Post N° 47

Post n°47 pubblicato il 01 Dicembre 2005 da mantide_atea81
 
Foto di mantide_atea81

“Parmi un assurdo, che le leggi, che sono l'espressione della pubblica volontà, che detestano e puniscono l'omicidio, ne commettano uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall'assassinio, ne ordinino uno pubblico”

Cesare Beccaria

http://www.nessunotocchicaino.it/

 
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Post N° 46

Post n°46 pubblicato il 16 Novembre 2005 da mantide_atea81
 

"Poi non è che la vita vada come tu te la immagini.
Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada.
Così... Io non è che volevo essere felice, questo no.
Volevo... salvarmi, ecco: salvarmi.
Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri.
Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente:
il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No.
Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera.
Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l'ho capito.

Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile:
e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male.

E' lì che salta tutto, non c'è verso di scappare,
più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci.
Non si ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare.
Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male
che tu non te lo puoi nemmeno immaginare."

 
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Post N° 45

Post n°45 pubblicato il 14 Novembre 2005 da mantide_atea81
 

Oggi è passata di qui..portando il dolce "profumo di libertà".

 
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Post N° 44

Post n°44 pubblicato il 09 Novembre 2005 da mantide_atea81
 

Non riesco a scrivere dei giorni a Milano, svogliatamente perfetti. Da quando son di nuovo a casa cerco il modo di mettere una dietro l'altra le parole. Ho una scia di fogli strappati e stropicciati dietro le spalle. Così ho pensato che forse non posso, o non voglio, ancora parlarne.

So per certo che quella di allontanarmi e guardarmi con un’altra prospettiva era una necessità. Ho pensato per mesi che seguire la rotta e ignorare il trambusto emotivo potesse essere un modo per salvare barca ed equipaggio..In passato ,in fondo, è andata così.. Ho “resistito“.. lo sguardo basso per proteggere gli occhi già lacrimanti per la violenza dell’aria sulla faccia ..fino a che tutto non fosse passato.

Ma quando non può lottare contro il vento e il mare , il veliero ha due possibilità: ostinarsi a seguire linee perfette tracciate quando s’era ancora sulla terra ferma, quella rotta senza imprevisti imposta dalle compagnie di navigazione.. e così andare alla deriva..O la fuga davanti alla tempesta ,con il mare in poppa e un minimo di vela.

Scoprire rive sconosciute che spuntano all'orizzonte delle acque tornate calme è una conseguenza forse prevedibile ma imprevista.

Saranno la meta del prossimo viaggio.

 

 
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Dliiing dloong

Post n°43 pubblicato il 23 Ottobre 2005 da mantide_atea81
 
Foto di mantide_atea81

Avviso ai passanti: vo a farmi un giro in quel di Milano..A fra un paio di settimane! Bye..

In foto: Mantide e Lilly .Stazione Centrale, Milano.

 
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Promemoria

Post n°42 pubblicato il 21 Ottobre 2005 da mantide_atea81
 

Sostituire “meravigliosamente,e tu?” alla più sincera risposta “sopravvivo,grazie” , perchè la domanda “come stai? “ ,porta quando ti si legge in faccia che stai di merda, o dopo che la tua-cara-amica/ gazzettino-del-paese ha già informato ogni concittadino delle tue vicende personali ,è spesso solo un escamotage per svagonarti addosso confidenze dal contenuto melodrammatico (chè tanto sei inerme) e|o filantropiche: per la serie “mal comune…” .

Delle scorse settimane oltre allo studio matto e disperatissimo , le secchiate di lacrime , e i barattoli di nutella quale antidepressivo, ci sono da annoverare interminabili conversazioni telefoniche e chiacchierate al bar dell’università ricomprensibili nella categoria di cui sopra(confidenze melodrammatiche di sedicenti filantropi).

Attenta a non distogliere lo sguardo dall’interlocutore per non tradire voglia di scappare via o sonnolenza, mi ritrovavo a commentare tra me e me la natura delle confidenze rincuoranti (di cui non escludo d’esser stata spesso anche io autrice-mea culpa- ) vale a dire quelle narrazioni che amici (veri o presunti) o colleghi o vicini di casa o eccetera ti fanno di episodi salienti(veri o presunti) della propria vita al fine di dimostrarti che:
A) non è davvero il caso di lagnarsi (miii…ma io ho detto solo “sopravvivo..“) perché poteva di certo andarti peggio;
B) che naturalmente una vicenda (vera o presunta) di gran lunga peggiore è giustappunto capitata all’amico-collega-vicino di casa-eccetera.
C)ok..forse non potevi essere più sfigato di così…ma..allora il buco del’ozono non è forse problema più grave?

Questi discorsi, queste narrazioni, le confidenze rincuoranti insomma, possono avere qualsivoglia contenuto: storie di corna fatte e subite, storie di storie d'amore fallite, storie di abbandoni, storie di incomprensioni, storie di liti familiari, storie tragiche di criceti morti anzitempo (e adesso ogni volta che guardiamo la ruota dentro la gabbia vuota abbiam la sensazione che si tratti di una metafora del Grande Nulla); storie di quel cane che abbiamo abbandonato sull'autostrada (e adesso ci rimorde la coscienza, da pezzi di merda che siamo); storie di quel tipo grassottello che ci prometteva amore eterno anni fa e che noi gli abbiam detto di girare al largo e adesso è diventato strafigo ed ha ereditato una fortuna e ci rode ; storie di campagne devastate dalla speculazione edilizia (e guarda laggiù: lì c'era la casetta dove son cresciuta ora c'è un ipermercato da tredici piani)…storie la cui drammaticità è direttamente proporzionale al tono con cui hai risposto al “come stai”e che t’ aiutano a non pensare a cio‘ che t‘è capitato oltre che nel frattempo alleggerire coscienze e animi stressati.

La cosa peculiare di tali narrazioni è la struttura delle conversazioni che le accolgono, conversazioni che in genere funzionano così: che quando uno ammette di stare di merda all’amico (vero o presunto) allora il vero o presunto amico commenta con un”ehhh,io pure…”.Segue un “breve” cenno alla vicenda vissuta in un recente o remoto passato \ascoltata alla tivvi(ma questo solo nelle ipotesi di cui alla lettera C) che c‘entra con la tragedia capitatati quanto Ricucci con l’alta finanza . L’affranto dei due si ritrova a pensare ad un commento improntato ad un generico buonsenso: i criceti muoiono e tu devi pur fartene una ragione; il tipo grassottello voleva scoparti quando era disperato, adesso ch'è uno strafigo perché dovrebbe sprecarsi con te?; gli speculatori dell'edilizia hanno precise ragioni per costruire ipermercati di tredici piani, se ci tieni al verde trasferisciti in provincia di Bolzano. Dopodiché quello che si è confidato dice all'amico (vero o presunto) qualcosa il cui senso è: Ti ringrazio del tuo consiglio improntato a un generico buon senso ma il tuo consiglio è tutto sommato inutile perché non hai ben compreso questo o quel risvolto della vicenda (che sia una storia d'amore fallita, una storia di abbandono, una storia di incomprensioni, una storia di liti familiari, di criceti morti, di ipermercati e campagne ,buchi nell’ozono etc. poco importa). Naturalmente nessuno dice, papale papale, "Ti ringrazio del tuo consiglio improntato a un generico buon senso ma il tuo consiglio è tutto sommato inutile perché non hai ben compreso questo o quel risvolto della vicenda": saltan fuori frasi come "Ma no, vedi, perché allora se è come dici tu non riesco a capire com'è che lei/lui/l'altro ha fatto così e cosà"; oppure "Ma se io faccio in questo modo, vedi, mia madre/mia sorella/la mia amante/il mio criceto/il mio chihuahua/la mia pianta grassa sicuramente si suiciderà/passerà alle droghe pesanti/non vorrà più il solito mangime/inizierà ad appassire". Inizia così una tiratera di ulteriori spiegazioni e narrazioni che dovrebbero gettar luce sulla triste vicenda (che sia una storia d'amore fallita, una storia di abbandono, una storia di incomprensioni, una storia di liti familiari, di criceti, di speculazione edilizia, o buchi nell’ozono etc., è uguale) nonché di correzioni di tiro per cui l'originario consiglio improntato a un generico buon senso viene integrato o rimpiazzato con altri consigli improntati a generico buon senso (del tipo: al negozio in via dei Serpenti vendono dei criceti più longevi, prova ad andarci; forse se ti presenti dal tipo ex grassottello oggi strafigo con con una veste succinta e sguardo languido si innamorerà della profondità del tuo animo; se non ti piace la provincia di Bolzano c'è sempre quella de L'Aquila in cui gli ipermercati non sono del tutto assenti ma almeno son pochi). La conversazione si conclude in genere per sfinimento, senza che ovviamente si sia intravista una soluzione del dramma (che sia una storia d'amore fallita, una storia di abbandono, una storia di incomprensioni, una storia di liti familiari, di guerre totali, di criceti morti) ma con molte narrazioni e ri-narrazioni del dramma stesso e con un buon numero di consigli improntati a generico buon senso. Consigli che ovviamente non solo non hanno alcuna attinenza col motivo per cui hai risposto “annaspo!”, ma che non possono nemmeno essere adottati dall’autore delle confidenze rincuoranti perchè :
1) la vicenda è remota(o cmq superata) ed è stata recuperata dall’oblio solo per i motivi di cui a), b) e c)
2) la vicenda non è mai accaduta
3) il buco dell’ozono non si chiude con un consiglio improntato sul generico buonsenso
4) in genere comunque è meglio non adottarli, perché se le cose vanno male si finisce col dare la colpa a chi ha dato il consiglio e si rovina l'amicizia.
Ma allora perché ci abbandoniamo al rito delle confidenze rincuoranti ed impariamo solo dopo tre mesi l‘amara lezione del “meravigliosamente grazie!” come risposta al “come va?”?
Lo facciamo perché è l'ennesimo sistema per innaffiare le nostre esistenze col sale inglese della catarsi: di sfogare i nostri istinti più bassi in un rituale liberatorio come fanno gli ultrà allo stadio pigliandosi a mazzate coi tifosi di parte avversa. Esseri umani: vai a capire.

 
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Post N° 41

Post n°41 pubblicato il 17 Ottobre 2005 da mantide_atea81
 

Troppo spesso inquietanti coincidenze :mi ritrovo nelle parole d’altri ,spedite al mio indirizzo dal Caso. Si infrangono l’illusione dell’unicità  d'un sentimento e il timore della solitudine assoluta.

Nella nebbia

Strano, vagare nella nebbia!
E' solo ogni cespuglio ed ogni pietra,
né gli alberi si scorgono tra loro,
ognuno è solo.

Pieno di amici mi appariva il mondo
quando era la mia vita ancora chiara;
adesso che la nebbia cala
non ne vedo più alcuno.

Saggio non è nessuno
che non conosca il buio
che lieve ed implacabile
lo separa da tutti.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è solitudine.
Nessun essere conosce l'altro
ognuno è solo.

(H.Hesse)

 
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Merda

Post n°40 pubblicato il 02 Ottobre 2005 da mantide_atea81
 


Ho il cuore avvolto nella nebbia

 
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Punti di fuga

Post n°39 pubblicato il 15 Settembre 2005 da mantide_atea81
 

Un ‘altra partenza. E’ la volta di E***. Destinazione :profondo nord …un’ anarchica arruolata in una scuola morattiana, a plagiar menti padane con lezioni di Italiano e Storia, dal profumo di libertà.
E’ passata a salutarmi.. “torno io o mi raggiungi tu?”. Solo poche parole.

La conobbi che avevo tre anni ..Mi asciugavo il viso dalle lacrime, sul balcone dove m’ero nascosta sfuggendo all’abbraccio dei miei genitori: mi avevano portata in quel posto dicendomi che sarebbe stata la nostra nuova casa (evidentemente la mia fobia per il cambiamento ha radici profonde… ). Avevo appena scoperto che il mare, almeno, ora m’era incredibilmente vicino..poco dopo la vidi che appendeva per un orecchio il suo panda di peluche ,inzuppato di acqua e sapone ,tra i panni . ..L’inizio di un’amicizia ventennale.

Entrambe sappiamo che non è il lavoro l’unico motivo per cui va via. Il lavoro serve a soddisfare i bisogni…ma il desiderio?
Nel suo sguardo, il brivido di chi gioca la “carta vincente” già un po’ ingiallita e spiegazzata.
Restare qui per tutti questi anni è stato come lottare…a denti stretti e guardando altrove per non sentirsi soffocare da convinzioni e tradizioni che non sono mai state veramente nostre. Ogni scelta aveva lo stesso “punto di fuga" :solo così s’è riuscite a disegnare una vita che almeno sembrava avere un senso.
Ora che il punto di fuga s’avvicina in fretta, però..Si allargano le maglie del disegno , perdono forma i progetti,non li si riconosce più…Il punto di fuga deve essere sempre “altrove“..?

 
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The Truman-tide Show

Post n°38 pubblicato il 11 Settembre 2005 da mantide_atea81
 

Ho infilzato l’orizzonte di Sea-Heaven con la prua della mia barchetta. Ho “toccato con mano” il cielo e , vi diro’….proprio non me l’aspettavo di cartone… Salirò le scale dietro l’uscita d’emergenza, nascosta dalle nuvole di gommapiuma. Con un inchino al bravo Demiurgo e alle sue maestranze, esco di scena. Ostinarsi ad essere veri in un mondo finto e così esser protagonista d’una farsa assurda…sciocca Mantide! Ogni comportamento oggetto di un tele-sondaggio… Il pubblico ,impietosa giuria: su le palette! Mantide s'è smarrita….sembrava tanto sicura di sè! Fingeva, dunque! Cavia dell’altrui curiosità...Le attenzioni, solo frutto di morbosa indiscrezione..Gli sguardi ,quelli del giudice e del carnefice.
Fuori da qst set un incomprensibile buio ad attendermi. Come un risveglio in piena notte.

 
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Post N° 37

Post n°37 pubblicato il 08 Settembre 2005 da mantide_atea81
 

c'è qualcosa di palesemente s b a g l i a t o      ma nessuno sembra accorgersene
pare che sia sufficiente s o r v o l a r e perchè  
t u t t o  sia
n i e n t e.

 
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Post N° 35

Post n°35 pubblicato il 28 Agosto 2005 da mantide_atea81
 

In caso di pericolo l'oloturia si divide in due: dà una parte di se' in pasto al mondo, con l'altra fugge. Si scinde d'un colpo in rovina e salvezza, in ammenda e premio, in ciò che è stato e ciò che sarà. In mezzo al corpo dell'oloturia si apre un abisso con due sponde subito estranee. Su una sponda la morte, sull'altra la vita. Qui la disperazione, là fiducia. Se esiste una bilancia, ha piatti immobili. Se c'è giustizia, eccola. Morire quanto è necessario, senza eccedere. Ricrescere quanto occorre da ciò che si è salvato. Già, anche noi sappiamo dividerci, è vero. Ma solo in corpo e sussurro interrotto. In corpo e poesia. Da un lato la gola, dall'altro il riso, leggero, presto soffocato. Qui il cuore pesante, la non omnis moriar, solo tre piccole parole come tre piume d'un volo. L'abisso non ci divide. L'abisso ci circonda.


W. Szymborska

 
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