le ali nella testa

Luci e magie 


Nel tramonto tiepido del sedici giugno, a Pisa c’è aria di festa. Una festa che per me, figlia adottiva della città, è sempre nuova e suggestiva.M’affaccio a un terrazzo di Porta a Mare e allungo lo sguardo sul panorama rosato dal lungo tramonto che annuncia l’estate imminente. Il traffico scema, i lungarni s’acquietano, le ultime auto si affrettano a trovare parcheggio. Molte famiglie passeggiano e i bimbi tenuti per mano additano lieti i venditori di palloncini e le bancarelle colorate. Sta per arrivare la sera ed io respiro quassù l’atmosfera surreale dell’attesa del buio. Ed eccola, finalmente, la sera! Che sorniona e serena, cala sui palazzi adorni, specchiati nell’acqua dell’Arno. Migliaia di luci tremanti emergono dall’aria brunita, componendo la magica atmosfera della città in penombra, sensuale, evanescente. Le facciate dei palazzi pisani hanno colori sfumati alla luce soffusa dei lumini e me li godo da qui, come fossero promesse di doni preziosi e languidi. Ogni fiammella un occhio di luce dorata sui dettagli pittoreschi dei palazzi e la chiesetta della Spina, affacciata alla spalletta, è come in attesa anch’essa della stessa dolcissima carezza. La magia si compie, sotto gli occhi ammirati dei turisti e le grida dei bambini inebriati  dall’atmosfera festosa. Rimango a guardare i lungarni e lo scorcio del fiume che quieto riflette la Luminara di S. Ranieri. Le parole rimangono sospese e lo sguardo indugia, incantato, sul riverbero giallo ed arancio del fiume. Tutto è magico stasera: questa terrazza, il riflesso dorato nell’Arno e il cielo, che d’un tratto sfavilla di mille colori, stupendo gli occhi dei bimbi col nasino puntato all’insù.