le ali nella testa

Il primo sguardo


Non avevo ancora nello sguardo la favilla che si accende quando il cuore prova a battere più forte. E l'anima si allaga e si imbibisce dell'urgenza di piacere e d'essere cercata. Non ero donna, infatti, ma quella cosa strana che si è a tredici anni...l'anticipazione di ciò che sarà, quasi un sussurro, come fosse un lieve accenno  di matita.
Lui era già uomo fatto, invece, giovane e forte e bello. Quando m'accorsi dei suoi sguardi lui  mi fissava già da tempo e quando risposi ai suoi sorrisi arrossì come un bambino timido e contento. Ma la bambina, lì, ero io e giocavo infatti con quelle rudimentali armi che ci son concesse dalla nascita, ma che scopriamo di possedere solo dopo...quando capiamo che possono ferire.Comunque io non ero ancora in quella fase, ero piuttosto presa dalle reazioni del ragazzo grande. Dalla tenacia con cui il suo sguardo mi cercava e quasi anticipava le mie mosse. Sperimentavo ogni sua reazione ad ogni mio distratto movimento. Mi lasciavo rincorrere con l'ingenuità di chi non ha capito che l'innamoramento è cosa seria. E' turbamento e insonnia. Fremito e preghiera. Sogno e malinconia.Quando fui stufa di quell'acchiappa-scappa, non ricambiai più un sorriso e non risposi più a un saluto. Lui ne soffri tanto che sparì, come evaporato al calore stesso del suo cuore. Non mi rincorse più, seguendo le mie gambe dispettose e snelle. Non lo vidi più dietro gli angoli, o appoggiato al muro fuori dalla scuola. Poi m'allontanai, per anni, dal paese e crebbi. Elusi sguardi e bocche e mani, negando  a lungo d'essere pronta per quella strana cosa che è l'innamoramento. E un giorno, tornando indietro, fra i sassi che m'avevan visto crescere, incrociai due occhi neri che conoscevo bene. S'erano abbelliti di piccole rughe d'espressione e incorniciavano un sorriso che, scoprii essermi molto caro.Io lo guardai senza riuscire a dire niente. Lui s'avvicinò e sfiorandomi la guancia accarezzò il rossore che m'invadeva il viso. Sorrise, come sapeva fare, e s'allontanò tenendo un bimbo saltellante per la mano.