le ali nella testa

Ricerca


Lo cerco, mio padre, senza il rassicurante dono  della rassegnazione. Lo cerco, e qualche volta mi derido, quando aspetto che, da un momento all'altro, la sua voce diventi la compagna delle mie domande.
Come da bambina, quando all'aeroporto, davanti a un piccolo aeroplano chiesi: "papà, quanto ci vuole perchè diventi grande come gli altri?". Lui mi guardò serioso, facendo finta a lungo di riflettere e poi rispose con l'abbraccio delle sue parole calde: "a volte alcuni rimangono bambini!"Sebbene sappia, eccome, ch'è solo uno scherzo del mio cuore, io m'abbandono alla ricerca disperata di cose e sensazioni che scaldino l'assenza gelida di lui, che m'ha insegnato le parole. Che m'ha spiegato quale dono sia il saper comunicare e dare significato ad ogni cosa che a volte gli altri danno per scontata.Lo cerco ancora e lo cercherò credo per sempre, perchè mi sento come rassicurata dalla ricerca delle sue parole. Rileggo i suoi biglietti d'auguri e sorrido gustando i versi in rima che scriveva a volte per prendermi un po' in giro.  Li serbo in un cassetto che resta quasi sempre chiuso, perchè ogni volta che lo apro mi sembra di perderne l'essenza. Come se qualcosa nell'aria logorasse una presenza, di cui ancora mi entusiasmo  e mi commuovo.