le ali nella testa

Gli occhi color del mare


L'accompagno al cancello ogni mattina e mi sembra così piccola, così pulita, ancora con lo sguardo spalancato sulle novità che il mondo le propina. Ancora onesta, trasparente e fragile, di una semplicità che a volte mi spaventa . Mentre s'avvia con quello zaino enorme al suono allegro della campanella si gira un attimo e sorride, agitando la manina svelta. Il suo sorriso è incoraggiante, come per dirmi "mamma, stai tranquilla, me la caverò!".
Com'ero io alla sua età? Lo chiedo a mia madre e le si riempie il viso di rughe d'espressione. Spalanca il suo sorriso e alza le sopracciglia, s'intenerisce e mi porge una carezza. Ero curiosa e gaia, dice, piena di domande, portata per lo studio. Riflessiva e un po' svanita, persa fra i miei ragionamenti astratti. Mi rallegravo di cose che adesso a volte non riesco più a vedere. Piccoli particolari della vita, dettagli che mi fiorivano nel cuore e che restavano per giorni ad allietare i miei pensieri. Un boccio visto nel cortile, una lumaca sbucata dall'aiuola dopo la pioggia, il sorriso di un compagno sordomuto, la tv vista nel lettone della nonna. La mia bambina ha lunghe ciglia chiare, gli occhi del color del mare e la sua mente s'apre ad ogni scorcio che la sorprende ignara. Impara a vivere sognando, persa anche lei nei suoi ragionamenti astratti e ride di me, quando racconto la mia infanzia, come se le parlassi di una storia buffa. Ride di me quando mi scordo di un particolare che prima l'aveva affascinata. E se per sdrammatizzare dico "scusami amore, la mamma comincia a perder colpi" lei rassicurante mi risponde: "non dire che sei vecchia mamma! Le mamme non invecchiano."