le ali nella testa

Ricordi


Da bambina abitavo in un paese dove spesso per le strade vedevi un gregge o un mulo, che ad occhi bassi portava paziente la sua soma. Udivo campanacci e zoccoli la mattina presto, prima di alzarmi per andare a scuola. Sorridevo nel silenzio mattutino, di quel paco transitare per la strada che poco dopo avrebbe visto auto e persone.Dalla mia camera vedevo la montagna con un pennacchio bianco in cima e quando d'inverno s'ammantava di bianco sembrava quasi uscita da un presepe. Avevo per l'Etna una segreta ammirazione e mi esaltavo vedendone la lava incandescente solcarle rossa il morbido e spiovente fianco. Andando via avrei ripensato, negli anni, al cadenzato rumore degli zoccoli, al fianco del monte ferito dalla lava, ai dirupi che scorgevo affacciandomi dai vicoli sulla fiumana in secca e all'odore di zagara che pregnava l'aria delle serate estive.Avrei ripensato alle viuzze dalle porte di legno tarlato, ai semafori messi da poco all'incrocio principale e al contadino che vedendo il rosso batteva il suo mulo perchè si fermasse.