le ali nella testa

I miei anni


- Tu ci credi a Babbo Natale, vero mamma?- Certo che ci credo.- A scuola un bimbo mi ha detto che i grandi non ci credono. Se non ci credessi non avrei più l’attesa cristallina della neve e non mi perderei dietro il vetro opaco a contare i fiocchi morbidi e sereni che imbiancano la strada vuota, mentre la notte sorniona ruba i respiri al giorno.
Non sarei capace di raccontare favole e di scrivere racconti, ch’è così breve il passo fra la realtà e l’abbrutimento. Non  canterei guidando, non sognerei vivendo. Non m’incanterebbero più né l’alba, né il tramonto, con quei riflessi a mezza strada fra la luce e il buio, quelle lievi indecisioni dei colori che rapidamente sfumano nel giro di un pensiero. Non penserei più di poter amare, né più di poter dare amore. Non crederei nei grandi laghi che mi lasciano vedere il mondo come fossero specchi di bambine in gioco. Non m’entusiasmerei dei passi e delle scelte che segnano ogni giornata nuova e non avrei speranza e sogno, la mia caparbietà fanciulla. Non correrei, non riderei, non mi commuoverei… - Mamma! Ecco, lo hai fatto ancora!- Che ho fatto?- Ti sei distratta. Allora, dimmi, perché i grandi non credono più a Babbo Natale?- Perché pensano che sia un sogno da bambini.- E allora tu? Sorrido. Non so cosa rispondere. Ma lei capisce e stringendomi sussurra: - Forse, mamma, hai fatto male il conto dei tuoi anni!