le ali nella testa

L'alba


Sebbene d'inverno s'appresti pigramente ad arrivare, preceduta lungamente dal mio risveglio lesto, l'alba mi stupisce ancora. Coi suoi colori argentei e rosati, m'accarezza gli attimi sereni che precedono l'affanno e mi racconta di giorni ormai lontani, di veglie e riflessioni intense, che da ragazza mi bucavano lo stomaco. Le notti insonni di mio padre attendevano ogni aurora con un dolore nuovo, nato dal ruminar pensieri che impietosi gli affollavano la mente. Le colpe piccole tresformate in gigantesche ed il rimorso per aver fatto poco sbriciolando inutilmente tutti i frammenti d'intensità vissuta.Di mia madre l'alba mi ricorda il viso, assonnato, stanco ma limpido e gioioso, che avertivo allora come dono giunto per legge di compensazione. Ogni dolore si scioglieva nel profumo rassicurante del pane tostato e del caffè, che inondavano la casa nutrendo di zucchero il mio cuore.L'alba amica mi parla adesso della felicità che porto dentro, di scelte fatte con l'aspra fatica della consapevolezza. Mi parla, dalla finestra opaca, delle rinunce fatte per amore e della vita che mi son lasciata indietro, facendo strada alla saggezza che ho imparato da autodidatta. Ed io, che so quanto vale il rassicurante profumo della "normalità", instancabilmente chiedo al rosa che timido strofina il cielo plumbeo, se oggi ancora il sole m'accenderà il sorriso.Auguri a tutti!