le ali nella testa

Il sorriso


Ha due enormi occhi neri, Talita, da cui il bianco azzurrato attorno all'iride stupisce come un'alba innevata a primavera. Non sorride mai, ma scommetto che ha i dentini come perle, allineate e candide. La sua manina s'è chiusa a pugno dentro quella della donna che sarà sua madre. Si chiede, Talita, se rivedrà di nuovo la sua terra e se quella madre, che il cielo le ha spedito in quella giornata anonima, di continua attesa, come sempre, saprà insegnarle tutto ciò che lei vuole imprare.Sembra affettuosa ed è molto bella, giovane e piena d'attenzioni; l'accarezza e la bacia sulla fronte, tenendola fra le sue braccia, dalla cui stretta generosa s'intuisce quanto ella abbia desiderato quell'istante.E' il momento di andare,adesso; lasciare la dimora solitaria di tutti i bimbi senza mamma, né papà ed iniziare a vivere da figlia, con l'amore enorme ed orfano di quei genitori sconosciuti. E' il momento d'imparare ad essere voluta, desiderata, amata, per caso, per miracolo o magia. Ma l'amore, quando è vero, non lascia spazio alle domande, chiede strada e vita e chi ne è assetato non può che dissetarsene a dovere. Così Talita stende le ditina scure ed intrecciandole a quelle  sfilate della donna, s'incammina a passo incerto verso l'auto. Il suo cuore non ha più parole, pieno com'é di quello stordimento dato dalla felicità quand'essa è da sempre sconosciuta. Fra i passi silenziosi la bimba guarda avanti e non s'accorge nemmeno di sorridere, illuminando l'aria con le perline del suo sorriso candido.