le ali nella testa

Rose


Le rose bianche e gialle davano all'aria un profumo antico. Chi mai le aveva così intrecciate da farne deliziose ornature? Quali mani avevano dato vita alla grazia e all'estro nelle ore precedenti il rito? L'uomo e la donna, gli sguardi annegati, seguirono quella scenica finzione tramandata. Credere o non credere, che importa? I pensieri sigillano l'amore, non certo le avemarie a memoria. Ma nell'atmosfera docile e garbata si avvertiva tra gli astanti la presenza del divino.
Scambiatisi gli anelli si guardarono, presi più dal desiderio di star soli, che dagli auguri e dai canti festosi. Ma fecero festa, guardandosi senza mai perdersi di vista. E ci furono musica e applausi e fiumi di frasi d'occasione, che passarono sopra i loro sguardi, senza mai confonderli o distrarli.E poi, a tarda sera, tutti s'allontanarono vociando e fu il silenzio: quel nulla attonito  pieno ancora dell'eco confuso dei suoni che l'hanno preceduto. Sembrava quasi che nell'aria umida che precede la notte, parole e canti fossero rimasti appesi.L'uomo e la donna, finalmente soli, smorzarono un po' l'ansia in un abbraccio e dissero ciò che da un giorno intero si dicevano con gli occhi. In una casa poco lontana sorrideva, abbracciando il bouquet di rose gialle, la ragazzina che poco prima, in un leggiadro balzo, l'aveva afferrato...