le ali nella testa

Acqua e polvere


Davanti al vetro, col naso quasi appoggiato ad annusare l'umida condensa del respiro, l'uomo scrutava come faceva da bambino gli spruzzi di fango che la pioggia titillava a terra.Immaginava cosa sentisse la polvere al contatto con quelle gocce fredde. Se avesse avuto l'anima, quella rena, si sarebbe sentita sconquassata, come il suo cuore sbriciolato che non riusciva a ricomporre. Acqua e polvere, come gli amanti della strada, che si cercano e si amano e si odiano e si lasciano, nel vile fango che li ha visti avvolti.No, non era stato così con lei. Nulla di vile, nulla di sporco... mai per un solo attimo l'avrebbe insozzata di pensieri e voglie. A volte l'amore è troppo grande e tracima dal cuore senza trovare un incavo accogliente, che non sia fuori, lontano, in un posto che non può fare male.Acqua e polvere. Aprendo la finestra ne sente forte l'odore umido e pregnante. Tende il palmo della mano alla pioggia gonfia come gli occhi di chi ha pianto e quasi sente la sua voce che, abbandonata nell'atto dell'amore lo chiama e lo venera, come un dio in terra.Per un attimo sorride e si lascia bagnare dall'acqua e dalla voce. Una folata gelida lo scuote, si guarda intorno e sente l'albero di fronte soffrire, piegarsi e gemere... come lei, quando, esausti ed affamati, facevano l'amore.