le ali nella testa

La pioggia nei pensieri


Le giornate uggiose a primavera sono come i pensieri arrotolati fra le coperte in cui non trovi sonno. Non dovrebbero stare lì, non dovrebbero gelarci le mani a fine maggio, né farci stare svegli per intere notti inquiete. I giorni e i pensieri fuori stagione scorrono svelti fra le nostre dita e mai riusciremo forse a ricordare cosa ci hanno lasciato dentro, quasi fossero accidentali, come stessero per scolorire ed essere inghiottiti dal destino che va avanti.L'umido chiarore dell'alba caccia via la voglia di allegerirsi il corpo e il cuore. Il cielo plumbeo fuori posto è un grido stridulo che non ci lascia un solo attimo di tregua. E quando la pioggia rinfresca ancora l'aria e ci lascia increduli con i piedi nei sandali delusi, anche i pensieri che per un attimo se n'erano rimasti buoni e cauti, coperti dalll'affaccendarsi quotidiano, ritornano, cupi e piovigginosi; come se noi e il cielo fossimo iscindibili. Come se nulla riuscisse, dentro e fuori, a fare primavera.