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Un blog creato da uforobot il 23/02/2005

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Preferenze

Preferisco l'alba alla luce accecante del giorno, perchè il chiarore soffuso prelude a tutto il resto. Perchè nell'incertezza di ciò che sarà sciolgo i miei nodi e miei dubbi notturni.

Preferisco il volo, alla staticità dell'angoscia. Uno scorrere continuo d'incertezze e punti fermi, una valanga d'emozioni in caduta libera. Preferisco annegare annaspando, piuttosto che lasciarmi seppellire, inerme e apatica, dall'acqua tersa o melmosa della vita.

E ancora le salite, preferisco, alle monotone pianure senza ostacoli. L'aria che mi stordisce all'irrespirabile cortina di certezze. Le nuvole che non mi aspetto e le rischiarite tenui, così come le nottate fresche di pensieri e le giornate senza il tempo di un sospiro.

Preferisco infine i fiori nati strani, quelli che seccano a volte prima di sbocciare, perchè conservano intatto un segreto che non potrò mai conoscere... come i sussurri arcani di chi non è mai nato.

 
 
 

Spunti di Nutrizione ed altro...

Post n°268 pubblicato il 01 Novembre 2009 da uforobot
 

leggi  la  recensione su messinaitalia.it

 
 
 

Giorni normali

La sera è qui, a calare il sipario sul mio giorno normale. Ogni tanto stropiccio gli occhi fra parole lette e masticate e fra quelle che mi gocciolano dalla punta delle dita. Ogni tanto penso a quelle regalate e poi dimenticate, insieme a speranze e belle canzoni.

La sera è già qui, come se non fosse mai andata  via. Mi carezza e schiaffeggia perchè non dimentichi nulla; perchè dal fascino della luna bianca disseti la mia brama di capire e dal buio misterioso della notte rubi d'un fiato l'attesa.

Attendere è come scrivere; è mettere in fila ore come parole e prepararsi a rileggere attendendo; è come un cammino di passi incerti e al buio, in fila, anch'essi, con l'eterna paura di cadere. Attendere che arrivino risposte; scrivere perchè qualcuno legga.

Ho amato e molto ancora penso che amerò, come scrivere un romanzo dietro l'altro; come attendere la sera per capire che  qui è tutto ciò che amo.

 
 
 

Acqua e polvere

Davanti al vetro, col naso quasi appoggiato ad annusare l'umida condensa del respiro, l'uomo scrutava come faceva da bambino gli spruzzi di fango che la pioggia titillava a terra.

Immaginava cosa sentisse la polvere al contatto con quelle gocce fredde. Se avesse avuto l'anima, quella rena, si sarebbe sentita sconquassata, come il suo cuore sbriciolato che non riusciva a ricomporre. Acqua e polvere, come gli amanti della strada, che si cercano e si amano e si odiano e si lasciano, nel vile fango che li ha visti avvolti.

No, non era stato così con lei. Nulla di vile, nulla di sporco... mai per un solo attimo l'avrebbe insozzata di pensieri e voglie. A volte l'amore è troppo grande e tracima dal cuore senza trovare un incavo accogliente, che non sia fuori, lontano, in un posto che non può fare male.

Acqua e polvere. Aprendo la finestra ne sente forte l'odore umido e pregnante. Tende il palmo della mano alla pioggia gonfia come gli occhi di chi ha pianto e quasi sente la sua voce che, abbandonata nell'atto dell'amore lo chiama e lo venera, come un dio in terra.

Per un attimo sorride e si lascia bagnare dall'acqua e dalla voce. Una folata gelida lo scuote, si guarda intorno e sente l'albero di fronte soffrire, piegarsi e gemere... come lei, quando, esausti ed affamati, facevano l'amore.

 
 
 

PISA BOOK FESTIVAL 2009

Post n°265 pubblicato il 12 Ottobre 2009 da uforobot
 

Ringrazio di cuore chi è venuto alla presentazione di sabato!

 

Il mio "Spunti di Nutrizione ed altro..." comincia a muovere i primi passi!

 
 
 
 

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IL BENE TOLTO

E' uscita la seconda edizione de

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...PAROLE...

"La parola collega la traccia visibile alla cosa invisibile, alla cosa assente, alla cosa desiderata o temuta, come un fragile ponte di fortuna gettato sul vuoto."

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