ricomincio da zero

la prima Mignotta


In principio fu Eva.
Prima donna, prima mignotta. Nell’abbondanza e letizia sconfinata del Paradiso Terrestre, per spezzare la monotonia di giornate tutte uguali, Eva decide di disobbedire al padrone di casa assaggiando il frutto del Bene e del Male. Sconsolata di averlo fatto da sola, istiga poi il mite Adamo a dare anche lui una morsicatina alla mela proibita.
Il primo uomo è titubante. Tentenna, osserva la mela azzannata, allunga una mano, la ritrae, scuote la testa. Infine, con aria arrendevole, guarda Eva. La prima donna, che ha mangiato il frutto del peccato e ormai sa di possedere armi di persuasione efficacissime, sventola il pomo sotto il naso di Adamo con fare ammiccante. Finché lui lo afferra, lo addenta, la divora in quattro e quattr’otto, sputa due semi e lancia il torsolo dietro l’aiuola di pitosforo. La mela gli ha stuzzicato l’appetito. Così prende Eva per mano e sparisce con lei oltre la collina, per saziare tutti i suoi appetiti.
Il padrone di casa, cui non sfugge mai nulla, sferra immediatamente la sua condanna. La divina sentenza punisce sì la disobbedienza, ma soprattutto la seduzione. Dall’alto, sul Paradiso Terrestre si abbatte un giudizio morale tutt’altro che privo di conseguenze. Punizioni su punizioni per la prima coppia della storia, e per noi tutte le doglie del parto. Quanto Eva sia stata maltrattata, prima dal titolare del Paradiso Terrestre e successivamente dalla memoria popolare, è cosa nota. Basti pensare al potere liberatorio di un «puttana Eva» gridato nel traffico del mattino.
vorrei sconfiggere l’etica retrograda e fallimentare del «puttana Eva», quella che disapprova e condanna le donne che praticano l’arte della seduzione per raggiungere uno scopo, rivelandovi un segreto.....Signore di ogni età aprite bene le orecchie: noi tutte siamo sedute su una banca. Una banca in cui stabiliamo indice di sconto, tassi di interesse, capitali di rischio e movimenti...
pensateci...