ricomincio da zero

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Giusto per proseguire sull'argomento di ieriho vito i trailer di un film  The Mother, in cui una donna di sessantanni intreccia una storia con l'uomo di sua figlia, quarantenne.L'uomo in questione è Daniel Craig: può anche non essere il vostro tipo (infatti non è il mio) ma non si può non riconoscerlo come, dire, dotato di sex appeal.Dopo aver letto un bel libro che si intitola "La sessantenne e il giovane", ho deciso che era ora di guardare anche il film (voglia inconscia di arrivare bene ai sessanta? bah).
Prima di procurarmelo, ho deciso di dare un'occhiata su youtube, da cui ho ricavato alcuni spezzoni e la scena finale, tutti in inglese.Ciò che stupisce è che questa sessantenne non è una sessantenne hollywoodiana: è una donna vera, il suo corpo rispecchia la sua età e in parte anche il suo umore (data la sua vicenda personale).Lui si interessa a lei così com'è e allora mi è venuto da riflettere su quanto quelle che sono classificazioni utili a semplificare pensieri e conversazioni diventano poi rischiose se finiscono col significare tutto.Contorta eh? Mi spiego: se io dico che il film parla di una storia d'amore tra una donna e un uomo è un conto. Se dico che riguarda una sessantenne ed un quarantenne è un'altra storia.Naturalmente non possiamo far finta che l'età e l'esperienza non contino. Tuttavia, credo ci sia un livello di affinità e di attrazione che supera le differenze dovute all'età (parliamo sempre e solo di maggiorenni, ben inteso).