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Perché aiutiamo il Giappone e non l'Africa del nord


Il Giappone sta vivendo il momento più difficile della sua storia dal 1945, cioé dalle esplosioni atomiche di Hiroshima e Nagasaki. Il terremoto ha raggiunto i 9 gradi della scala Richter, valutata fino a 10 ma l'ultimo vero grado è 9,5.Lo tsunami è stato devastante.La scossa ha creato danni alla centrale nucleare, ora si teme un'esplosione radioattiva, o la fuoriuscita di materiale nucleare. L'Italia guarda con apprensione, vista la volontà del governo Berlusconi di riaprire le centrali nucleari.Mi ha colpito l'immediatezza con cui il mondo e l'Italia si siano mossi per aiutare il Giappone (che sia chiaro, ne hanno bisogno di aiuto). Perché non vedo lo stesso interesse per ciò che sta accandendo nel mondo arabo, con milioni di persone che hanno bisogno di una mano per attivare la democrazia e mettersi alle spalle la tirannia e la povertà. Poi ho letto questo articolo di Mario Tozzi, che è stato illuminante nel pezzo in cui il geologo dice:"Il potere industriale e commerciale di cui dispongono (i giapponesi, ndr) innerva ormai la ricchezza economica di tutto il mondo: se dovessero ritirare i propri capitali per intervenire in patria a sanare gli effetti di un terremoto devastante, la loro mancanza si risentirebbe in ogni angolo del pianeta."Aiutiamo il Giappone per egoismo. Ecco perché non aiutiamo il nord Africa...anzi, già è tanto che l'Italia non intervenga in favore di Gheddafi, visto che ci riforniscono di petrolio e gas.