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ambiente = salute


da ecodiario di blogosfere:Molti sanno che gli Stati Uniti non hanno aderito al trattato di Kyoto, pochi sanno il perchè.... Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush non ha sottoscritto nel 2001 il Protocollo di Kyoto per due motivi sostanziali:- i costi che avrebbe imposto alle imprese mettando a rischi la lenta ripresa e danneggiando l'economia statunitense; - la mancanza di vincoli di emissione per i paesi in via di sviluppo, che avrebbero pertanto carta bianca per inquinare. Kyoto rappresenta un delicato compromesso fra i contrastanti interessi allo svilupo ed alla sostenibilità basato sull'interazione di quattro meccanismi: Il "Meccanismo delle quote di emissione", assegnate ad ogni paese ed alle relative imprese inquinanti, e che rappresentano il limite d'inquinamento ammesso. Il "Meccanismo di attuazione congiunta" che consente di inquinare oltre i limiti di quota assegnati a condizione che si sviluppi un progetto di riduzione delle emissioni anche non all'interno della stessa nazione (praticamente un’impresa potrebbe ridurre le emissioni nelle sue industrie attraverso un proprio progetto oppure acquistare queste riduzioni finanziando un progetto analogo in un altro paese del Gruppo). Il "Meccanismo di sviluppo pulito" che permette di ottenere quote di emissione aggiuntive a fronte di progetti ed accordi con i Paesi in via di sviluppo. Lo "Scambio dei diritti di emissione", introdotto su insistenza degli Usa, permette la creazione di un commercio internazionale di diritti di emissione, lo scopo è quello di ricorrere ai meccanismi di mercato per raggiungere il risultato al costo più basso disponibile.L'obiettivo del Trattato è di stimolare il mercato delle energie rinnovabili e spingere le aziende e le nazioni sia a migliorare la produttività energetica sia a ridurre l'utilizzo dei combustibili fossili e gli sprechi energetici. Di fatto Kyoto, attraverso il concetto di quota di emissione ed il relativo mercato dei diritti di emissione ha "monetizzato" il costo ambientale. Soluzioni alternative....mmmh bè forse c'era una soluzione più semplice: alzare l'IVA sui carburanti e combustibili fossili, spingendo imprese e consumatori a ridurre la quantità di energia consumata.....un po' quello che sta accadendo con il prezzo della benzina e gasolio, che spinto dal rialzo del greggio e gravato del 20% di IVA, sta progressivamento spingendo i singoli consumatori ad un utilizzo dell'auto più razionale ed ottimale per il portafoglio e per l'ambiente.