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Autostrade/Abertis, un'operazione da fermare


da www.antoniodipietro.it :Autostrade ha avviato un processo di fusione con la spagnola Abertis.Autostrade nel 2005 ha ottenuto 2.957 milioni di euro di entrate e un risultato netto dell’esercizio di 804 milioni di euro, con un indebitamento di 8.794 milioni di euro.Gli azionisti di maggioranza della società Autostrade sono: Edizione Holding, gruppo Benetton, 60%; UniCredito 6,7%; Abertis 13,3%; Fondazione CRT 13,3%; Assicurazioni Generali 6,7%.Devo fare alcune considerazioni :- la società Autostrade è stata privatizzata a debito e questo emerge chiaramente dalla sua posizione attuale. Autostrade è stata venduta a chi, non avendo sufficienti capitali, ha indebitato l’azienda per comprarla. Sembra una cosa senza senso, ma è avvenuto per Autostrade come per Telecom Italia, e io mi batterò perchè operazioni simili non si ripetano più in futuro. Comprare a debito significa non disporre dei capitali per gli investimenti, perchè gli utili servono a ridurre il debito, oltre che a remunerare gli azionisti;- Autostrade è di fatto rimasta una società monopolista che vive di concessioni pubbliche, altro che libero mercato. In virtù di questa posizione ha realizzato in questi anni ingenti utili;- i nuovi azionisti della società Autostrade si erano impegnati, all’atto dell’acquisizione, con il Governo ad investire somme rilevanti nell’ammodernamento delle autostrade italiane. Ammodernamento di cui si è vista poca o nulla traccia;- Autostrade incasserà da Abertis per la fusione per incorporazione un miliardo di euro (la metà di quanto aveva pagato per l’acquisto dallo Stato italiano), il quartier generale del nuovo gruppo sarà a Barcellona, l’amministratore delegato per i prossimi tre anni sarà un uomo di Abertis: Salvador Alemany Mas; si parla di una clausola di prelazione da parte di Abertis sulla quota ancora in carico agli azionisti di maggioranza di Autostrade. Più che un’alleanza mi sembra una cessione;- l’operazione è stata fatta non tenendo in alcun conto, neppure a livello informativo, il Governo e soprattutto in una situazione di definizione degli interlocutori ministeriali.Credo che sia opportuno andarsi a rileggere le condizioni di cessione della società Autostrade al gruppo capeggiato da Benetton e verificare se esistono delle clausole che consentono al Governo di avere voce in capitolo in caso di una cessione o fusione successiva.Va comunque ricordato alla società Abertis che in Italia le concessioni per le autostrade sono governative ed ignorare il Governo italiano, come è stato fatto, non è un atto di cortesia.