Rigitans

ma chi glielo fa fare??


 Tratto da: http://ascuoladibugie.blogosfere.it Come si fa ad appassionare i giovani alla scienza quando i ricercatori che non arrancano per arrivare a fine mese fuggono all'estero? A caccia di motivazioniQuali motivazioni dare ai giovani per studiare le scienze?Ieri ho scaricato dalla home page de Il Volterino un reportage sulla ricerca italiana trasmesso poco tempo fa su Rai Tre,W la ricerca, di Riccardo Iacona. A dir poco scioccante. Durante la visione del filmato ho avuto modo di conoscere questa ragazza che vedete qui raffigurata, una siciliana laureata in fisica alla Sapienza di nome Angela Lanzara.Qui il giovane fisico ci spiega come è maturata la sua "vocazione" per la ricerca; parla di gite che il suo insegnante organizzava in parchi di divertimento, occasioni nelle quali il docente traeva esempi per spiegare la fisica attraverso la vita tutti i giorni. All'inizio, spiega la Lanzara, era contenta per il solo fatto di saltare le lezioni. Poi ha cominciato ad appassionarsi alla fisica, diventando infine una stimatissima scienziata (il più bel regalo che l'Italia ha fatto agli USA, ha detto con una punta di amarezza Iacona parlando dei tanti cervelli italiani in fuga). L'insegnante della Lanzara ha usato un metodo cosiddetto application led approach per avvicinare gli studenti a una disciplina così difficile: un metodo che parte dall'osservazione di aspetti della vita quotidiana per giungere alla razionalizzazione di questi attraverso lo studio delle discipline scientifiche coinvolte. Durante varie sperimentazioni attuate all'estero, tale metodo si è rivelato particolarmente efficace: lo ha dimostrato l'alto numero di iscrizioni, molto al disopra della media, a corsi di laurea come fisica e chimica da parte degli allievi sottoposti a questo tipo di sperimentazione didattica. Senza dubbio approcci come questo agiscono in modo particolarmente efficace sulle motivazioni e sulla curiosità dei ragazzi. Durante i corsi di formazione per insegnanti lo ripetono fino alla nausea: per farli studiare bisogna motivarli.Resta una questione da affrontare: nel servizio W la ricerca si dimostra come Angela Lanzara, se fosse rimasta in Italia, sarebbe una delle tante assegniste di ricerca precarie da 1000 euro al mese. Invece Angela Lanzara è scappata negli USA, dove a 33 anni è professore associato a vita presso l'Università pubblica più prestigiosa degli Stati Uniti, quella di Berkeley, e dove le sono stati affidati 4 milioni di euro per un progetto di ricerca sui super-conduttori, materiali molto promettenti in fatto di limitazione della dispersione di elettricità. Se un giorno i miei allievi mi chiederanno di parlare di questa trasmissione, e in genere della penosa situazione in cui i giovani ricercatori italiani sono costretti a vivere...dove lo trovo l'aspetto motivazionale per appassionarli alla disciplina? Potrò dare loro come modello di vita quello di un ricercatore sfigato che arranca per arrivare alla fine del mese, visto dalla nostra preistorica società più come un peso che come una risorsa?