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Emergenza rifiuti: il pianeta è a rischio


 Il pianeta sta collassando sotto montagne di rifiuti. Ecco i dati.   di Liborio ButeraVi siete mai chiesti quanto tempo impiega il mare a riciclare alcuni oggetti che utilizziamo abitualmente? Probabilmente no. Eppure sarebbe interessante saperlo; anche per avere maggior rispetto dei nostri fondali e maggiore attenzione del territorio dove viviamo. E nonostante gli scienziati da anni continuano a snocciolare dati preoccupanti, gli abitanti del Pianeta (cioè noi) sembrano non interessarsene. Se all'inquinamento non si pone un serio un rimedio, il nostro meraviglioso Pianeta finirà per collassare sotto montagne di rifiuti. Domenica era la giornata «Spiagge e Fondali puliti 2006», 90 mila volontari hanno battuto 200 località balneari e hanno raccolto 45 tonnellate di spazzatura. Tra la spazzatura raccolta «spiccavano»: contenitori di plastica di tutti i tipi, in particolare bottiglie, cassette di polistirolo, lattine, scarpe e pneumatici usati. Tantissime le buste di plastica, per non parlare del corredo di rifiuti di piccole dimensioni quali accendini, cannucce e tappi. Non sono mancati, ad appesantire il carico degli ecospazzini e dei sub, lavatrici, bombole del gas, carcasse di motorini e biciclette, reti metalliche da materasso. Una vera e propria vergogna, del resto l'animale che sporca di più è proprio l'uomo. Ma proviamo a capire quanto tempo impiegherebbe il mare per riciclare alcuni dei prodotti che solitamente utilizziamo, va precisato che non sempre vi riesce: Cotton-fioc da 20 a 30 anniBottiglie di vetro 1000 anniFazzolettino di carta 3 mesiPolistirolo 1000 anniFiammifero 6 mesiBottiglie di plastica maiMozzicone sigaretta da 1 a 5 anniGomma da masticare 5 anniBuste di plastica da 10 a 20 anniBuccia di frutta 1 meseProdotti di nylon da 30 a 40 anniTorsolo mela da 3 mesi a 6 mesiLattine di alluminio 500 anniAccendino da 100 a 1.000 anniLiborio ButeraTratto da: www.inniurbani.it