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tratto da verdi.it


Il governo e KyotoNel Dpef un aggiornamento sul protocollo anti gas serra: "Emissioni in aumento, ripensare le politiche energetiche e di trasporto"Aggiornamento su adempimenti del protocollo di Kyoto*L’uso efficiente dell’energia è un elemento essenziale di una strategia diretta a contenere la dipendenza dell’Italia dall’estero in questo settore e rafforzare la competitività della nostra economia. Con la ratifica del “Protocollo alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, 11 dicembre 1997” (legge 1 giugno 2002, n. 120), l’Italia si è impegnata a partecipare ad un programma globale di riduzione delle emissioni di gas clima alteranti responsabili del c.d. effetto serra e che comporta, per il nostro Paese, la riduzione delle emissioni ad un livello medio, nel periodo 2008-2012, del 6,5 per cento inferiore rispetto al livello di emissione del 1990.Elemento rilevante del programma è la possibilità per i Paesi di adempiere agli obblighi del Trattato sia riducendo le proprie emissioni, sia acquistando, attraverso appositi meccanismi (CDM – Clean Development Mechanisms) diritti di emissione (CER – Certified emission rights) da Paesi o soggetti che emettono al di sotto degli obiettivi loro assegnati.Stime recenti emerse nel corso del 2005, tuttavia, indicano maggiori emissioni di gas serra sul territorio nazionale rispetto a quanto previsto, e rideterminano in modo più stringente l’obiettivo di emissione, portandolo a 475 MtCO2, con un conseguente accresciuto scostamento dall’obiettivo (stimato in ca. 70 MtCO2). Qualora tali stime trovassero conferma, ne conseguirebbe che il rispetto degli obblighi derivanti dal Protocollo di Kyoto e dalla direttiva emission trading implicherà con ogni probabilità oneri significativi, ma ancora da quantificare con precisione, sia per le nostre imprese, sia per la finanza pubblica.Il rispetto degli attuali parametri del protocollo di Kyoto e i nuovi obiettivi di riduzione di gas serra già indicati dalla comunità scientifica richiedono un ripensamento sulle forme di produzione, consumo e risparmio energetico oltre che sulle modalità di trasporto. Il Governo intende studiare forme di fiscalità ambientale per dare priorità ai progetti cofinanziati dalla Comunità Europea che hanno l’obiettivo della riduzione delle emissioni inquinanti. In tale contesto, il Governo intende riprendere il processo di aggiornamento e revisione del “Piano nazionale per la riduzione delle emissioni di gas responsabili dell’effetto serra”, al fine di verificare l’effettivo stato del percorso di avvicinamento agli obiettivi del Protocollo, ed individuare quelle misure che consentano di massimizzare i benefici indotti sull’economia nazionale in termini di tutela dell’ambiente e minimizzare i costi complessivi di adempimento agli obblighi del Trattato.Il Governo valuterà con attenzione le strategie e le azioni che consentono di contenere la quantità di emissione e rispettare quindi gli impegni internazionali assunti. A titolo di esempio, si citano la piccola cogenerazione distribuita, l’incremento negli usi finali civili, la riduzione delle emissioni di N20 (ossidi di azoto), i biocarburanti e la definizione e attuazione di piani di mobilità urbana.* Ministero dell’Economia e delle Finanze - Documento di programmazione economico-finanziaria 2007-2011