oggi c'è sciopero generale dei trasporti, della scuola e dell 'università e di altre categorie, uno s ciopero organizzato dai sindacati
cub, sdl, cobas , in questo momento coloro che fanno il vero ruolo di sindacato, al contrario di cgil-cisl-uil e ugl.la gente è incazzata, per davvero. si inizia a protestare, a occupare le scuole e le università, a bloccare strade e ferrovie. e a mio avviso visto che civilmente non si ottiene nulla, nemmeno l ascolto, anzi addirittura ci mandano le forze dell ordine per rimandarci a casa a stare zitti e guardare la televisione(magari mediaset...), beh, allora bisogna mostrare la bava alla bocca.sapete di cosa ci sarebbe bisogno ora? del
sindacalismo rivoluzionario, do you mean
sorel? si, forse è troppo, ma come facciamo in un'italia ormai allo sbando, che ti fa venir voglia di nadartene per quanto fa schifo tutto, a cominciare dall'italiano medio.e allora contestazione totale, si blocca la nazione finchè non cambiano le cose, solo così (insegnava sorel) si può ottenere qualcosa quando non si viene ascoltati.quindi ben vengano tutte le manifestazioni, tutte le contestazioni, perchè quando c'è l emergenza democratica non si va col cappello in mano a dialogare con chi si fa solo i sporchi suoi affari, ma si contesta e duramente.
vedete la scuola. la gelmini fa una controriforma tornando al maestro unico e tagliando 8 miliardi di euro.
scuole e università rimarranno senza fondi in pochi anni. questo è il cavallo di troia per far entrare per forza nella scuola, nell 'istruzione fondi privati. questi fondi decideranno come indirizzare lo studio. in un paese come l'italia non mi aspetto nulla di buono, stanno smantellando lo stato sociale oltre all'assetto demcoratico.questa è gente che dovrebbe soffrire le pene dell'inferno, e gli auguro tutto il male possibile, la piu atroce delle sofferenze, perchè è quel che si meritano.stiamo morendo come paese, o reagiamo o è la fine. mgari tra 5 anni governeranno direttamente i mafiosi, come in kosovo.
godetevi le foto delle manifestazioni di oggi. e che sia solo l'inizio di una nuova stagione.
