Rigitans

organizziamoci contro il pizzo...


...e non parlo di ricami! sentite cos'ha da dirci la mia collega simoai79 ... vi riporto il post per intero:UN MOMENTO DI ATTENZIONEHo il piacere di informarvi che prossimamente le pagine di questo blog ospiteranno ricche informazioni sulle iniziative del Comitato Addio Pizzo. Per quanti non lo conoscono, si tratta di un'iniziativa di alcuni cittadini palermitani contro il racket delle estorsioni. Ma facciamo un passo indietro: il mattino del 29 giugno 2004, su centinaia di piccoli adesivi listati a lutto attaccati dappertutto per le strade del centro, Palermo ha letto per la prima volta questo messaggio: UN INTERO POPOLO CHE PAGA IL PIZZO È UN POPOLO SENZA DIGNITÀ. Il giorno dopo tutti i telegiornali regionali aprivano con questa notizia, in Procura i Pm che si occupano delle indagini sul racket si riunivano con i carabinieri per cercare di capire chi fosse l’autore dell’adesivo, e il prefetto di Palermo Giosué Marino convocava in prefettura il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. C'erano il procuratore generale, il comandante provinciale dei carabinieri, quello della guardia di finanza, il questore e i rappresentanti di Confcommercio, Assindustria e Confesercenti. Durante la conferenza stampa che seguì, un rappresentante di Confcommercio dichiarò che avrebbero fatto istituire subito un nuovo numero verde per raccogliere le denunce anonime (la Confesercenti ne aveva disattivato uno poche settimane prima perché non chiamava mai nessuno; quello nuovo non avrebbe avuto migliore fortuna) e la Camera di Commercio fece sapere che avrebbe fatto nascere un comitato di monitoraggio del fenomeno e di sostegno a commercianti e imprenditori.L’adesivo non era firmato e tutti pensarono all’iniziativa di qualche commerciante. Ma si trattava appunto del gesto di sette cittadini poco meno che trentenni. Adesso ne è anche nato un sito, addiopizzo.org . Vi invito a farci un salto e, se volete, a firmare il manifesto del cittadino/consumatore per la legalità e lo sviluppo.