Rigitans

Come la Tunisia e l'Egitto.


Incredibilmente la realtà cambia come un soffio improvviso di vento. Le novità quando meno te le aspetti. Tutti a pensare all'Iran, nessuno ad altri Paesi non democratici, come quelli della regione nordafricana del Sahel, Libia esclusa (peccato).I tunisini hanno reagito, stanchi dei soprusi. L'unione fa la forza, più che la violenza (che ahimé c'è stata). Qualche suicidio, tanta disperazione ma tanta determinazione hanno portato alla fuga Ben Alì, l'uomo che ospitò il politico socialista Bettino Craxi dopo la sua fuga dall'Italia.
i 23 anni di Alì sono poco in confronto ai 30 di Mubarak, il re d'Egitto. Anche lì c'è agitazione, la popolazione è stanca. Ora vedremo cosa accadrà, così come in Yemen, senza dimenticare l'Algeria, di cui si parla poco, ma il malcontento sempre quello è.Paradossalmente io aggiungerei un Paese a questi: l'Italia. Qualcuno si scandalizzerà, affermando che noi siamo uno Stato democratico, pluralista, non come queste dittature amiche dell'Occidente. L'Italia è un Paese stanco, con la povertà che aumenta in proporzione alle ricchezze prodotte, disilluso, allo sbando, dove le regole sono un optional che danneggia sempre più chi le rispetta. Lo Stato di diritto si fa retorica, le certezze evanescenti. La corruzione è alle stelle, la politica sempre più indegna.Un signore che fa festini hard e urla in tv, accusando tutti i giudici che lo mettono sotto indagine o cercano di processarlo. Noi se dessimo retta a Berlusconi non sapremo mai se possa essere innocente o colpevole di quei reati, perché dovremmo assolverlo a prescindere. Però queste regole non valgono per noi comuni mortali, anche quando la giustizia sbaglia (perchè a volta sbaglia).Noi italiani non siamo determinati nel protestare (possibilmente in maniera pacifica) contro corruzione e malapolitica, per una democrazia vera e serie riforme lungimiranti, che ci facciano star meglio, A TUTTI. Dovremmo farci sentire con forza e insistenza, senza far venir voglia di usare la repressione violenta tramite forze dell'ordine.Anche perché ricordiamo Pasolini, i poliziotti sono figli di "proletari", nel senso che sono persone come noi, solo che lavorano per un sistema, per cui non possono rifiutarsi.Protestare tutti, decisi, in marcia, a centinaia di migliaia, potrebbe far capire alla politica che l'Italia deve cominciare ad essere un Paese normale, di stampo europeo.