"Un oggetto qualunque, per esempio un luogo, un sito, una campagna, per bella che sia, se non desta alcuna rimembranza, non è poetica punto a vederla. La medesima, ed anche un sito, un oggetto qualunque, affatto impoetico in se, sarà poetichissimo a rimembrarlo. La rimembranza è essenziale e principale nel sentimento poetico, non per altro, se non perchè il presente, qual ch'egli sia, non può essere poetico; e il poetico, in uno o in un altro modo, si trova sempre consistere nel lontano, nell'indefinito, nel vago."[Leopardi, Zibaldone, 12 dicembre 1828, pag.1199 ]In questo passo Leopardi intende incentrare l'attenzione sulla rimembranza: il ricordo. Dice: "qualunque cosa... che non susciti il ricordo ( che non abbia creato in noi un emozione, ed essere stata di conseguenza immagazinata nella nostra memoria per un qualcosa di particolare... qualunque cosa) non è poetica. Il ricordo è essenziale, perchè non è tanto l'oggetto a suscitare l'emozione nel poeta, ma il come, questo, si mescoli alla sua anima.. creandone l'immagine, quel ricordo.. sarà: l'oggetto qualunque e Lui, assieme.. e il poeta farà poesia al coltempo sull'oggetto e su Se stesso. Ne è un esempio chiarissimo "l'infinito" nel suo continuo passare dall'esterno oggettivo all'interno introspettivo del poeta.. un confrontarsi continuo tra l'Altro e il Sè. questo è anche il mio sentire la poesia...più nello specifico..perchè scrivo poesie?Perchè ti amo.Ma a chi?A Te! E dissi alla musa Euterpe:"Poesia, vien e riposasu leggiadre strofeche, dal gentil pensiero,vado scrivendoinquieta è l'anima miache vaga, su terra di speme,dove il cor non si spaurae l'umano periglio,l'amor,non inganna"Mi rispose Erato,sui versi del cor più incline:"io sonoil respiro del mareche lento bisbigliaalla notte fanciullache gioca a baciare le stelleche voglio per sempre sfiorare"
sul perchè scrivo poesie
"Un oggetto qualunque, per esempio un luogo, un sito, una campagna, per bella che sia, se non desta alcuna rimembranza, non è poetica punto a vederla. La medesima, ed anche un sito, un oggetto qualunque, affatto impoetico in se, sarà poetichissimo a rimembrarlo. La rimembranza è essenziale e principale nel sentimento poetico, non per altro, se non perchè il presente, qual ch'egli sia, non può essere poetico; e il poetico, in uno o in un altro modo, si trova sempre consistere nel lontano, nell'indefinito, nel vago."[Leopardi, Zibaldone, 12 dicembre 1828, pag.1199 ]In questo passo Leopardi intende incentrare l'attenzione sulla rimembranza: il ricordo. Dice: "qualunque cosa... che non susciti il ricordo ( che non abbia creato in noi un emozione, ed essere stata di conseguenza immagazinata nella nostra memoria per un qualcosa di particolare... qualunque cosa) non è poetica. Il ricordo è essenziale, perchè non è tanto l'oggetto a suscitare l'emozione nel poeta, ma il come, questo, si mescoli alla sua anima.. creandone l'immagine, quel ricordo.. sarà: l'oggetto qualunque e Lui, assieme.. e il poeta farà poesia al coltempo sull'oggetto e su Se stesso. Ne è un esempio chiarissimo "l'infinito" nel suo continuo passare dall'esterno oggettivo all'interno introspettivo del poeta.. un confrontarsi continuo tra l'Altro e il Sè. questo è anche il mio sentire la poesia...più nello specifico..perchè scrivo poesie?Perchè ti amo.Ma a chi?A Te! E dissi alla musa Euterpe:"Poesia, vien e riposasu leggiadre strofeche, dal gentil pensiero,vado scrivendoinquieta è l'anima miache vaga, su terra di speme,dove il cor non si spaurae l'umano periglio,l'amor,non inganna"Mi rispose Erato,sui versi del cor più incline:"io sonoil respiro del mareche lento bisbigliaalla notte fanciullache gioca a baciare le stelleche voglio per sempre sfiorare"