delirio

IL LATO OSCURO DELL'INNOCENZA


Baratro senza fondonella canicola ci si tirava i sassirestandosene zittisi tratteneva il fiato,cuore impazzitole pareti spiando muffe e sconnesseche non le risalisse il mostro.Il tonfo giungeva spesso tardoalle volte nemmeno il tanfoma sempre fugaci gli spruzzierano adrenalinastille di suoni flebiliin dissolvenza più nelle fantasiesorgenti vivide per piacevoli paure;udirli era come farne scalesuoni osceni per i timpanitrame crudeli per la menteindelebili cromatismi di matrice insanaoscuri e indecifrabilicome mozzare code di lucertolevive incolpevoli tra spighe e sterpi.Giù da guglie gotichenella notte ci finiva la lunaquando c'era.E,vederla tremulaera come sentir lamento di campanulatrepido risuonare sommesso:risucchiava il residuo coraggioalito malvagio primordiale.