delirio

"Giovane e bella" film di F.Ozòn appena uscito nelle sale


Mi ero ripromesso di non farmelo sfuggire, specialmente dopo avere visto" Nella casa".Altro film che prende le mosse dalla letteratura e dai tanti interrogativi che muove autori, inventiva e vita.La trama di "Giovane e bella" è abbastanza semplice: una ragazza di diciasette anni,al mare con la famiglia borghese, ha il primo incontro d'amore di notte sulla spiaggia, con un giovane tedesco di cui è invaghita. Una di quelle cotte tanto immediate quanto inspiegabili, quanto inspiegabile è la fine repentina, dopo che la giovane, durante il rapporto, subisce un trauma, dovuto all'estraniazione di una parte di sè dal proprio corpo: mentre il ragazzo tenero la bacia e la possiede, lei si vede in un parossistico estraniamento che le impedirà di partecipare al rapporto e quindi a subirlo. La ragazzina farà ritorno in città con la propria famiglia senza voler più incontrare l'innamorato.Il film riprende a scuola, da una giornata in classe. Si discute di A. Rembaud e di cosa vuol dire avere diciassett'anni, quali le speranze, quali gli affetti, le paure... Ad un certo punto l'insegnante chiede di leggere, Allora a turno diversi allievi leggono una strofa della poesia che riporto in basso:ROMANZO I A diciassett'anni non si può esser seri. - Una sera, al diavolo birre e limonata e gli splendenti lumi di chiassosi caffè! - Te ne vai sotto i verdi tigli a passeggiare. Com'è gradevole il tiglio nelle sere di Giugno! L'aria è si dolce che a palpebre chiuse annusi il vento che risuona - la città è vicina - e porta aromi di birra e di vino... II Ecco scorgersi un piccolo brano d'azzurro scuro, incorniciato da lievi fronde, punteggiato da una malvagia stella, che si fonde in dolci fremiti, piccola e bianca... Notte di giugno! Diciassett'anni! Ti lasci inebriare. La linfa è uno champagne che dà alla testa... Divaghi e senti un bacio sulle labbra che palpita come una bestiolina... III Il cuore è un folle Robinson in un romanzo - quando, nel pallido chiarore d'un riverbero passa una damigella affascinante all'ombra del colletto d'un padre tremendo... E siccome ti trova immensamente ingenuo, trotterellando sui suoi stivaletti si volta, attenta ma con gesti vivaci -e sul tuo labbro muoiono le cavatine... IV Sei innamorato. Fino al mese d'agosto è affittato. Sei innamorato. I tuoi sonetti la fanno ridere. Tutti gli amici sono già andati, sei di cattivo gusto. - Poi l'adorata, una sera, si degnò di scriverti!... - Quella sera... - Ritorni ai lucenti caffè e ordini ancora birre e limonata... a diciassett'anni non si può esser seri, se ci son verdi tigli lungo la passeggiata. 29 sett[embre 18]70.            Arthur RimbaudQuel che mi premeva sottolineare è la bellezza di questi versi sulle labbra di quei giovani, la loro attualità, nello spaesamento sul volto degli attori, il leggere loro in volto tutto lo scombussolamento dell'età,delle emozioni,degli affetti:è come se tutto fosse in fieri,in possibilità,ma che ci sia una dannata precarietà,un'incertezza,una fragilità che può far sì che quel"Non si può esser seri a diciassett'anni",si trasformi in una serietà precoce,irrevocabile e in una discesa agli inferi.Come finisce per accadere alla protagonista:quella serata andata a male,quell'estraniarsi dal proprio corpo, la spingerà ad avviarsi sulla strada della prostituzione,in un gesto estremo di rivolta e dirivendicazione del diritto di poter disporre del proprio corpo....Non voglio raccontare altro, perchè penso che sia molto più bello vederlo, questo stupendo film,anche e solo per godere della meraviglia della recita in classe di questa poesia di A. Rimbaud.