delirio

Fuori di marzo


Ci si appressa sgomenti ch'è quasi equinozioinfisso di pioggia battente di pollini  e petalila primavera scroscia oltreoltre va il desideriogermogli siamo poco inclini alla luceabitanti del bosco grigiosospesi al filo delle attese vaneammutoliti nell'ansia d'arcobaleni pontiDovrà pur spalancarsi l'usciointanto che ti abbraccio sulla soglia:smarrimento di strofe ariose e serene(ricordi la recita dei mesi?)ora è testo dalle battute sparsescirocco che squassa grisaglie densedisorienta/ sbanda ancora le tenere cimesottotesto le margherite non fanno più testoa gennaio e febbraio già c'erano sul pratoradura e guanciale mai tanto verde(blasfemia climatica)A spiarci/ di tra le corolle protese/ purpurei screzici sono vispi occhi gialli/ tu niveacapelli biondi dai ricci dai versi sciolti...Che non si dica che non sia marzo eresia/ perversa fascinazione di gemmericerca affannosa d'improvvide fioritureprima che il diluvio incessante ci cancellimio fiore unico dalla pelle vibrante in rimeAd un nulla si rimane a mollo nel giornoillusorio: un falso movimentomagari solo rallentamento motorioquando d'intorno è il sottobosco spogliofradiciume che ci sprofondano i passiimpietoso marcire forse solo indugioAnima mia dalla soglia: sarà lungo il viaggiopoesia di noi dovrà proseguire non vista