delirio

Abbandoni


Padre mio che ti abbandoni tra presente e passatoodo fievole la tua voce uscire dal petto. E penso:perchè l'impellenza delle ombre? Batteri in sonno si era su nuvole di ghiacciosogni nel cosmo verso la meta danzando gravipolline cosmico per nuovi inizidiversa emanazione/ stesso il ceppoil tuo/ padre mio dal remoto cantoarcana dannazione. Senza resurrezione ma ben oltre la polverecosì mi abbandoni padre miocrocefisso dal degrado della mentecorrugata la pelle/ assottigliate le carnirimpicciolito negli artiessere poi che non sa ma sente e mente. Complesso organismo consapevole mi lascipadre mio dall'infinito stanco:artefice non credente d'infingimentiartifizi che saziano paure e precarietà di crisminon più eletti a fede/ mera passioneginocchioni pel calvario dai vetri taglientiche nemmeno l'altre generazioni a venirelo faranno di tradire il ritorno alle stelle. Così anch'io adesso mi abbandono/ padre miosfiancati d'artrosi i pensieri cartilagineisclerotizzate l'articolazioni e l'ossasebbene tanto l'affetto e l'amore filiale:lacrime siamo gocce di sanguedal mare della memoria esondanti. In una posa di morte ci si abbandonae più si appressa l'alterità dell'astrovivente di noi abbandonati dagli anni.