delirio

Fiocchi d'estate


Del latte solare ha il biancore/ alba  tagliuzzata da svolazziintanto che sferruzza il pantografo col filo aereoscampanella e sferraglia sordo il tram/ alla fermata arrestandosi brusco:chi ne scende e chi l'abborda/ confusione ordinata ch'è lavorativafusione  di volti e corpi ancora sudaticci in sonnoannaspano spingendo lontano con le maniaffollarsi di visioni appannate notturne in codabenchè sia giorno di chiacchiere estorteche è dal silenzio/ sembra che dicano gli occhiche si nasce/ il più delle volte piangendodi quel pianto che è rumore più silenzioso del non dettoregione in cui ci si ritrova e perde/ per vie linfatichedai colli protesi nello sforzo e dai polsitese vene dalle mani sempre ai supporti appesechè la vettura riparte improvvidae non c'è fede che tenga: ci si schiantaopaccizzati d'imbarazzo e d'un soffioballerini sul cavo teso nel vuotoscaricatori di poesie dai bastimenti di nuvole...Ancora si ferma il tram d'un bottoè rosso il semaforo/matura l'estaterimandato l'impatto: nevischiafitto dai tigli e dai pioppi sullo spartitraffico del vialeintercapedine tra due mondi/ porto di grigie ombre e nebbiemera illusione di una dimensione altra