delirio

Il gong


sguardi penetranti non ancora arresi che nemmeno la stanchezza ci guardiamo in cagnesco guantoni e mutandoni ognuno nel proprio cantuccio senza più nulla da lanciarsi di più serio nulla se non la tua canotta intrisa dell'ultima ripresa la raccolgo d'accanto portandola al volto che sa sempre di te prima di tirartela indietro la stringo tra i denti e poi con essa mi lancio arrivandoti addosso e rovesciandoti supina che mi mordi e colpisci rabbiosa pelle a pelle la rissa è furiosa che s'addensano lividi vistosi  graffi suona il gong che c'eravamo all'abbraccio quasi nudi lo ignoriamo spettinati di fremiti Sei mia senza che t'illumini un sorriso le guance s'accendono di morsi bocca su bocca livide le labbra che le luci si fan soffuse diffuse le carezze confuse le emozioni entrarti che già sei fusa astrusa ti concedi un gemitocon nulla che possa più separarci