delirio

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sorgente di protrusioni temporalidolce voltati amor mio sulle braccia bruciano le striesanguigni ghirigori d'impazienza:farti mia fino ed oltre l'allungo dell'equinozio a settembrevorrei/ se solo imparassi alfinese soltanto arrivassi ad essere consciodi quanto sappia fingere accerchiamentola caoticità apparente del roveto non farebbe più pauraallora avrei imparato a non prenderlo di pettobensì a scivolargli da aculeo ad aculeoda frutto a frutto senza neppure spostarne ramettocon delicatezza di movimenti d'innata periziaragionevolezza deliberata dell'essere consapevoli ...è il nostro amarci succo di morafin sul tuo seno esondazione asprigna arcigna la bramosia  tenebrosagelosia in cenere