delirio

Ipotesi per non vedenti


Ci si inscrive ad occhi chiusidel mondo circoscrivendo i nervifascio di cavi fibrillanti nella carneinfilzati tra tendinisibilano oscenità:fossero cupe fiammeacqua colorata di rossozampillerebbero acri di fumosull’adipe dell’orbe pennacchioreciterebbero sfavillandodichiarandoci perduti nella retevirtualità a maglie strettemossa dalle visceresoccorsa dalle ideea strascico occlusa dai pregiudiziin un clik le distonieche ci scortano nei sogniche ci ingombrano negli incubiche ci ingabbiano solitarisolipsistiche aggregazioni di solitudini In un numero sconfinato di pixell'azzardo di una ipotesi per non vedentinon suffragata rimbalza:quando morde la luce l’ombrasgorga forte un liquido denso vischiosolinfa dalla ferita dell'identità trasgreditascorrendo allaga risalendo caviglierimodellando ginocchiagiunti dirimenti dell’intellettoartificiosità di un senso;quando morde la luce l’ombrail dolore rende cieche le fibredilata le guaine sfilacciandone i filile sfibra cortocircuitando circuitiil rame dei contatti fondendo nella testacupe fiamme dal fumo acre