delirio

Dimmi


Già che t'argenti ricciolo di spuma, dimmi:ti ho mai parlato degli sbuffi di fumodelle boccate aspirate senza frettadalla sigaretta, poi rese pensose al cieloe del mio volarci appresso?Così lontano vanno a spinta di polmonimodellati in cerchi dalle labbra.Una volta espulsi, ectoplasmi li dico:estromesse entità dal fuoco di med'inseguirle mi vanto pur se irrealiprofonde di viluppi intangibiliavvincono lo sguardo con sofismi incertiriflessioni concentriche impaginatedi notturno le amo.Perchè mi piacerebbe tanto te ne parloa che tu provassi a sfogliarle aneliti d'ansimicomposizione dai miei quaderni d'amore.Perciò ti prego: spoglialeun sospiro dopo l'altrole volute scorrendone strato a strato.Sarà allettante come intrecciare serti d'allorocon folate di desiderio che infiorino foglienei diari arborei incollando pagine fumosedissolutezze tra cipressi e querce...Non te ne parlassitra una boccata e l'altrache ti ho tra le braccia rannicchiatatra querce e cipressi verrebbe menodell'abbandonol'irrinunciabile fascino