delirio

Più in basso del paradiso


Sorge spontaneo il dubbio che si possaavere vissuto a sufficienzasenza per questo aver visto abbastanza.Dunque, di tanto in tanto, ritorno làvisualizzando un luogo virtuale.Ove, dalle radici d'un tiglio, ho vistod'incanto scaturire un tralcio di ederaa sera, abbarbicato non troppo in altoappena sotto una linea: scannerizzante chiarore, sfuggente alle tende di una finestravetrate ampie sul tigliotra fronde scheletriche istoriate di stelle.Ad essa, arrampicandomi, ho immaginatodi giungere, sfuggendo l'infernodi rocciatori dalle sentenze sputate.In una spirale accentrandoci il futuroho inseguito una visioneconsumando le unghia contro la cortecciapiù in basso del paradisoove i cani latrano incatenatifuriosi con l'estraneoviandante che s'attardi furtivoamante.